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Lampedusa, volontari per le tartarughe marine

In estate i volontari per la natura si dedicano soprattutto a loro: le tartarughe marine. I campi del WWF sono dedicati alla cura e alla sorveglianza dei nidi, che anche questa estate sono stati deposti sul litorale agrigentino…

In estate i volontari per la natura si dedicano soprattutto a loro: le tartarughe marine. I campi del WWF sono dedicati alla cura e alla sorveglianza dei nidi, che anche questa estate sono stati deposti sul litorale agrigentino in Sicilia e sulla costa reggina calabrese, e di supporto al Centro di recupero tartarughe marine di Lampedusa. Il centro, aperto tutto l’anno, è ospitato in una struttura del Demanio Marittimo, ha 12 vasche per la stabulazione delle tartarughe marine in convalescenza, una attrezzatissima camera operatoria dove operano veterinari (anche loro volontari), e aree allestite per la didattica. In questi anni sono passate per il Centro circa 4.500 tartarughe marine, grazie alla collaborazione con i pescatori e al prezioso impegno dei volontari. Partecipare ad un campo di volontariato è un’esperienza unica, dove il lavoro di gruppo, il sentirsi squadra, è al tempo stesso una condizione essenziale per ottenere risultati e un qualcosa che si impara, giorno dopo giorno, come emerge dalle testimonianze raccolte.
“E’ gratificante vedere i turisti che dopo una liberazione o dopo un giro al Centro di Recupero tartarughe marine, ti guardano con ammirazione e ti dicono “grazie per quello che fate”. E ancora mi chiedo perché ringrazino me invece di Daniela Freggi, la creatrice di questo meraviglioso progetto. Dovremmo imparare a dire più spesso grazie a queste persone, mettendo da parte scetticismi e pregiudizi: sono loro i pilastri di un mondo migliore” (Andrea Parmegiani).
“Avere a che fare con animali affascinanti e meravigliosi con cui non avrei mai sperato di stare a così stretto contatto, impegnarsi in un progetto con persone tanto diverse fra loro ma mosse da un desiderio comune di fare nel proprio piccolo del bene per il mondo e di trasmettere questo desiderio agli altri, l’intesa di chi lavora con gioia per lo stesso scopo e un mare fantastico: il campo di Lampedusa per le tartarughe marine per me è stato questo”. (Caterina Raso)
“Ho fatto il volontario perché non sentivo più tanto la motivazione che mi ha fatto iscrivere a Veterinaria. A Lampedusa invece le ho trovate e molte più del previsto. Sapere di avere a fianco persone disposte a sacrificarsi per difendere altri esseri viventi e la natura che gli appartiene mi ha dato una spinta fortissima per andare avanti più determinato di prima. Guardando invece negli occhi pesti le tartarughe, averle viste vivere prima in difficoltà in vasca e poi libere prendendo il largo durante la liberazione, mi ha fatto tornare tutto, compresa la consapevolezza di aver dato un mio piccolo contributo”. (Riccardo Sulfritti)
“C’è una parola che mi viene in mente quando ripenso all’esperienza che ho appena vissuto a Lampedusa ed è ‘grazie’. In questi pochi giorni infatti me lo sono sentito ripetere all’infinito, dalla gente che passava dal centro o ci ha incontrato durante una liberazione. In realtà sono io che devo ringraziare Lampedusa e l’ospedale delle tartarughe. La gente che ho conosciuto, in modo particolare gli altri volontari con cui abbiamo creato una vera e propria ‘famiglia’ nel giro di pochissimi giorni, e gli animali che ho aiutato mi hanno riempito il cuore. Aiutare è la cosa più bella del mondo, e niente ti può emozionare di più. E’ stata una delle settimane più belle, intense e faticose della mia vita. Qualche lacrima è scesa prima di partire, ma il desiderio di ritornare e contribuire di nuovo a questo progetto meraviglioso c’è!. Quando si capisce quanto è prezioso il lavoro di Daniela è impossibile pensare di smettere di aiutare”. (Martina Sironi)

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