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Consumo suolo, una legge regionale in Emilia Romagna

In occasione dell’approvazione in Giunta regionale del progetto di legge della Regione Emilia-Romagna “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, il WWF Italia presenta le proprie osservazioni e proposte. L’attenzione del WWF è rivolta principalmente alla conservazione…

In occasione dell’approvazione in Giunta regionale del progetto di legge della Regione Emilia-Romagna “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, il WWF Italia presenta le proprie osservazioni e proposte.
L’attenzione del WWF è rivolta principalmente alla conservazione del suolo, una risorsa non rinnovabile, che negli ultimi trent’anni è stata sprecata a ritmi decisamente insostenibili, soprattutto nella fascia di pianura, quella più fertile e vocata da secoli ad un’agricoltura di qualità. Dal 2003 al 2008 l’urbanizzazione delle aree di pianura è aumentata dell’8%, senza che ci fosse nessuna necessità, né sotto il profilo abitativo, né produttivo.
Nella legge effettivamente sono enunciati i principi che dovrebbero guidare la pianificazione urbanistica per un futuro sostenibile: il riconoscimento che il suolo fornisce servizi ecosistemici come la regimazione delle acque ed il miglioramento della qualità dell’aria, la necessità di adattare i sistemi urbani ad un clima che cambia e quella di avviare la rimozione di alcuni insediamenti, per ricostituire un suolo integro.
Per il Delegato regionale del WWF Italia, Enrico Ottolini, “l’idea di porre un limite quantitativo all’ulteriore consumo di suolo è del tutto condivisibile, ma non sono condivisibili le modalità previste dalla proposta di legge, che consentono troppe deroghe e scappatoie. Ad esempio la percentuale di consumo di suolo del 3% non dovrebbe essere relativa alla superficie già urbanizzata, ma a parametri più rispondenti alle reali necessità di un Comune, come ad esempio il numero di abitanti. Inoltre non si possono lasciare fuori da questo computo gli insediamenti produttivi e le infrastrutture viarie, cioè le due categorie di uso del suolo che negli ultimi anni hanno pesato maggiormente in termini di cementificazione”.
Il WWF, grazie al supporto dei soci e degli attivisti che tengono costantemente sotto osservazione l’artificializzazione del territorio, seguirà l’iter di approvazione della legge, auspicando che questa possa essere fortemente modificata ed aprire la strada ad una riqualificazione complessiva dei sistemi urbani, salvaguardando veramente quello che resta delle aree rurali.
 

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