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Tartarughe marine, in Calabria quasi distrutto un nido

Volontari WWF sono riusciti a mettere in salvo 21 uova   In Calabria solo il tempestivo intervento di volontari e operatori WWF dell’Oasi di Policoro, con il supporto dei ragazzi della sezione WWF di Rossano, ha evitato che…

Volontari WWF sono riusciti a mettere in salvo 21 uova

 
In Calabria solo il tempestivo intervento di volontari e operatori WWF dell’Oasi di Policoro, con il supporto dei ragazzi della sezione WWF di Rossano, ha evitato che un nido di tartaruga marina a Villapiana Lido (CS) venisse distrutto. Qualcuno, infatti, aveva pensato bene di cancellare le tracce del nido e di passarci sopra con un mezzo meccanico, vanificando lo sforzo di “mamma tartaruga” e distruggendo 26 delle 47 uova deposte (probabilmente si trattava di un esemplare giovane, alla prima nidificazione). Le 21 uova superstiti sono state messe al sicuro in una zona più tranquilla della spiaggia dagli esperti del WWF che poi hanno provveduto a recintare e tabellare il nido e avvisare la Guarda costiera.
La pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la mancanza di attenzione e la poca conoscenza delle abitudini delle tartarughe marine provoca il danneggiamento di molti nidi e la mancata scoperta di altri a causa della cancellazione delle tracce. Per questa ragione il WWF è impegnato da anni nell’attività di sensibilizzazione del pubblico, dei Comuni costieri e dei gestori dei lidi. Attività che si inseriscono nel solco del Progetto Life Euroturtles, di cui il WWF Italia è partner, che ha l’obiettivo di realizzare “azioni collettive per implementare lo status di conservazione della popolazione europea di tartarughe marine” e che in Italia viene svolto in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Al posto delle ruspe gli esercenti balneari dovrebbero promuovere la pulizia manuale dei lidi: in questo sarebbe possibile salvare in primavera i nidi del fratino, piccolo uccello che nidifica sulle spiagge e in estate quelli della Caretta caretta, l’unica tartaruga marina che nidifica sulle spiagge Italiane. Un nido di tartaruga marina se ben gestito può trasformarsi in un vantaggio non indifferente anche per gli stessi esercenti balneari, visto l’interesse dei turisti verso questa specie e l’attenzione che, da sempre, le famiglie in vacanza rivolgono ai nidi. Inoltre, potrebbe consentire l’accesso ai fondi per l’assegnazione della “Bandiera blu”.

Vademecum WWF: Nel caso in cui la tartaruga stia deponendo le uova, la prima cosa da fare è non disturbare l’animale, non toccarlo, né utilizzare flash e fotocamere ma avvertire immediatamente il 1530 o un Centro di Recupero Tartarughe marine, anche chiamando al centralino del WWF Italia a Roma (06.844971). Le tartarughe sono estremamente sensibili alle luci artificiali che potrebbero anche far perdere loro l’orientamento ed è quindi fondamentale ridurre le fonti luminose al massimo. Una volta che avrà terminato la deposizione delle uova e l’animale si appresterà a tornare in mare sarà necessario invece contrassegnare sulla spiaggia il luogo di deposizione e difenderlo da eventuali predatori, attendendo se possibile l’arrivo del personale qualificato.

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