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Due tartarughe marine spiaggiate sul litorale veneto

Due tartarughe marine si sono spiaggiate tra venerdì 21 e sabato 22 luglio con ferite da taglio molto probabilmente causate da un elica di motore da imbarcazione sul litorale veneziano. Una è stata ritrovata viva ma gravemente ferita…

Due tartarughe marine si sono spiaggiate tra venerdì 21 e sabato 22 luglio con ferite da taglio molto probabilmente causate da un elica di motore da imbarcazione sul litorale veneziano.
Una è stata ritrovata viva ma gravemente ferita all’interno della Laguna di Venezia da alcuni pescatori. Grazie anche ai piloti del Porto di Venezia, è stata trasferita verso la Stazione Idrobiologica di Chioggia dell’Università di Padova dove è stata visitata dal veterinario della rete WWF, che putroppo ne ha constatato il decesso per le gravi ferite riportate con dei tagli molto profondi al carapace causati da elica.
La seconda è stata ritrovata sul litorale di Punta Sabbioni con una profonda ferita al carapace causata da impatto con natante. Sono intervenuti i volontari del Museo di Storia Naturale di Jesolo in contatto con quelli del WWF, ma purtroppo la Caretta caretta era già morta. Tutte e due erano di grandi dimensioni. La prima purtroppo era un adulto che aveva risalito le acque pescose dell’Alto Adriatico per entrare dentro in Laguna di Venezia.
“Le tartarughe marine sono incontri sempre più frequenti nelle nostre acque – afferma Paolo Perlasca Coordinatore del Programma Tartarughe Marine WWF Italia per il Veneto-  e occorre quindi porre la massima attenzione soprattutto in Laguna di Venezia, dove a volte l’eccesso di velocità con il conseguente moto ondoso rischia di causare gravi pericoli a questi animali selvatici a rischio di estinzione che frequentano le acque interne lagunari. Un ambiente quello lagunare e quello marino che chiede maggiore rispetto da chi lo frequenta, soprattutto d’estate. Evitare di lanciare rifiuti in mare sicuramente è un aiuto nell’Adriatico sempre più “zuppa di plastica”. Ma occorre anche evitare di usare il mare e soprattutto la Laguna di Venezia come fosse un autostrada, anche nei canali navigabili. L’impatto con la chiglia o l’elica può causare ferite gravi e spesso letali a questi animali”.

Per eventuali richieste di primo intervento contattare la Capitaneria di Porto al 1530 o il Numero WWF che fa capo all’Oasi WWF Dune degli Alberoni 348.2686472 che coordina una rete di volontari WWF ed è in contatto con i maggiori enti e Istituzioni sul litorale veneto che si occupano di questi rettili marini.

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