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Al via la COP23 di Bonn

Lunedì 6 novembre parte a Bonn la COP23, Conferenza delle Parti della Convenzione sul Cambiamento Climatico dell’ONU. Sul tavolo della Conferenza di Bonn, dove ieri si è svolta una marcia per il clima dove il WWF ha manifestato contro…

Lunedì 6 novembre parte a Bonn la COP23, Conferenza delle Parti della Convenzione sul Cambiamento Climatico dell’ONU. Sul tavolo della Conferenza di Bonn, dove ieri si è svolta una marcia per il clima dove il WWF ha manifestato contro il carbone, ci sono questioni chiave dell’accordo di Parigi e gli strumenti per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C. Quasi un anno dopo essere entrato in vigore (a tempo di record) l’accordo sta per diventare operativo: è dunque indispensabile che gli Stati definiscano le linee guida per l’implementazione dell’accordo per far sì che questo sia effettivo a partire dal 2020. La COP deve anche lanciare un processo per incoraggiare i governi nazionali ad aumentare l’ambizione dei propri obiettivi nazionali a partire dal 2020. 
Coerentemente con la decisone della COP a Parigi di valorizzare il ruolo gli attori non statali – dalle imprese alle città, dagli investitori ai governi sub-nazionali – ci sarà anche una forte attenzione sulle azioni da loro messe in campo, e si discuterà su come integrarli maggiormente negli impegni nazionali e internazionali.
Secondo Manuel Pulgar Vidal, Leader del Programma Globale Clima ed Energia del WWF «Gli eventi climatici estremi ai quali abbiamo assistito di recente sono un forte promemoria di quello che è in gioco. A Bonn dobbiamo mettere in moto la dinamica necessaria per accelerare l’azione climatica, e rafforzare gli impegni, in linea con il mantenimento del riscaldamento a 1.5°C.La COP23 sarà un grande banco di prova sugli impegni e la determinazione di chi ha sottoscritto e ratificato l’accordo di Parigi. Con la collaborazione di tutti gli attori e della società civile, i Paesi potranno superare questa prova».
«Il cambiamento climatico va veloce, mentre le azioni per limitarlo e contrastarlo sono lentissime. Eppure i campanelli d’allarme si moltiplicano in molte zone a livello globale, inclusi il Mediterraneo e l’Italia. Oggi l’Emission Gap Report 2017 dell’UNEP ci dice che abbiamo altissime potenzialità per farcela, ma occorre dire basta ai rinvii e addentrarsi nel nuovo percorso». Aggiunge Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, che continua: «Il WWF ha sempre chiesto che già prima dell’operativa effettiva dell’Accordo di Parigi, nel 2020, si mettano in campo azioni che permettano di ribaltare la situazione, facendo iniziare a scendere in modo significativo le emissioni.  Inoltre, gli impegni dei Paesi (NDC) vanno rivisti e adeguati all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5C»
Alla COP23, il WWF sosterrà la Marrakech Partnership ospitando nel suo padiglione dibattiti strategici per far avanzare l’Action Agenda e accelerare all’azione climatica. Il padiglione si trova al #pandahub nella Zona di Bonn e il programma è qui www.panda.org/COP23.

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