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Italia fuori dal carbone nel 2025

Ora per clima e salute devono seguire azioni immediate La scelta del Governo di fissare “l’obiettivo politico” dell’uscita dell’Italia dal carbone nel 2025 con la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) rappresenta una prima vittoria per il clima e…

Ora per clima e salute devono seguire azioni immediate

La scelta del Governo di fissare “l’obiettivo politico” dell’uscita dell’Italia dal carbone nel 2025 con la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) rappresenta una prima vittoria per il clima e per la salute dei cittadini e corona anni di battaglie, proposte e richieste che il WWF ha ribadito anche nelle osservazioni presentate al documento in fase di consultazione.
Il fatto che finalmente un documento governativo ufficiale dichiari questo obiettivo, per quanto definendolo ambiguamente “obiettivo politico”, rappresenta un importantissimo passo avanti verso un più ampio processo di decarbonizzazione, assolutamente indispensabile, secondo la comunità scientifica internazionale, per tentare di contrastare i più gravi effetti dei cambiamenti climatici in atto.
Ora, però, è necessario che alla dichiarazione della SEN seguano provvedimenti e politiche: come tutti gli obiettivi, infatti, anche quello del phase out dal carbone, necessita di azioni concrete e operative oppure rischia di rimanere sulla carta: per questa ragione da domani il WWF chiederà al governo di dar corso alle norme attuative, tenendo conto delle indicazioni contenute nel rapporto “Politiche e misure per accelerare la transizione energetica e l’uscita dall’uso del carbone nel settore elettrico”, in cui si dimostra  come l’introduzione di adeguate regole finanziarie e meccanismi fiscali non solo possa facilitare l’uscita dal carbone, ma possa tradursi in un vantaggio economico per il nostro Paese.  
Altro aspetto certamente positivo della SEN, è rappresentato dall’aver accolto l’obiettivo 55% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030, che costituisce un punto imprescindibile non solo verso la decarbonizzazione ma anche verso una maggiore sicurezza negli approvvigionamenti energetici visto che le fonti di energia rinnovabile (FER) non devono dipendere da  importazione esterne.
Ovviamente le rinnovabili vanno accompagnate con adeguati sistemi di accumulo che devono essere efficienti e sinergicamente funzionali anche a sistemi di generazioni sempre più distribuita. Uno degli aspetti probabilmente più critici della nuova SEN è però continuare a puntare sul gas, intendendo erroneamente questo combustibile come adeguato a un serio processo di decarbonizzazione. La letteratura scientifica ci dice invece come il gas, seppur dotato di performance ambientali migliori del carbone, non debba essere oggetto di massicci investimenti in una fase di transizione già iniziata e avanzata, giacché questo impedirebbe di puntare sulle tecnologie a zero carbonio e, quindi, non consentirebbe di conseguire gli obiettivi climatici stabiliti dall’accordo di Parigi (ossia di contenere l’innalzamento delle temperature planetarie entro i 2°C rispetto al periodo preindustriale, puntando a 1,5°C).
Oggi occorre puntare direttamente sulle fonti rinnovabili, come il WWF ha evidenziato anche nel rapporto “Obiettivo 2050 per una roadmap energetica al 2050, rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione”, in cui venivano fornite proposte tecniche concrete per tracciare  uno scenario energetico 100% rinnovabile al 2050 compatibile con gli obiettivi di policy indicati dall’Unione Europea), sull’efficienza e sul risparmio energetico, su sistemi di accumulo efficienti, sulle smart grid, su un massiccio riassetto nel sistema dei trasporti. Disperdere risorse su tecnologie “non definitive” rappresenta solo un spreco di denaro e di tempo che il pianeta, come è ormai evidente a tutti, non può permettersi.
 

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