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Il report di WWF e TRAFFIC sul commercio d’avorio in Giappone

I network criminali transnazionali ben organizzati, assieme a un mercato interno mal gestito, sono tra i principali fattori che rendono il Giappone una meta vantaggiosa per l’acquisto di prodotti d’avorio da esportare illegalmente. La denuncia arriva da un…

I network criminali transnazionali ben organizzati, assieme a un mercato interno mal gestito, sono tra i principali fattori che rendono il Giappone una meta vantaggiosa per l’acquisto di prodotti d’avorio da esportare illegalmente. La denuncia arriva da un report di WWF e TRAFFIC, che, vista l’assenza di leggi e regolamentazioni, chiedono la chiusura del mercato interno, come del resto avverrà il 31 dicembre per la Cina, ad oggi il Paese con la maggiore richiesta d’avorio. 
Il Giappone rimane quindi, uno dei maggiori mercati mondiali d’avorio ed è sede di un’attiva, industria di lavorazione. Il paese inoltre, vanta significative riserve di zanne di proprietà privata, retaggio di vecchi sequestri. Nel mercato nero, le zanne di un solo elefante possono costare fino a 10.000 euro.
‘Ivory Towers’ è quindi un’analisi sul commercio giapponese di avorio e del mercato interno, il report  mostra i risultati delle indagini e delle interviste condotte all’interno del mercato giapponese, tra maggio e settembre 2017. 
Il report, ha rivelato un trend sempre crescente nel mercato interno d’avorio (sia fra i turisti sia fra gli antiquari) che gode di una domanda crescente da parte di visitatori e agenti per il commercio illegale di questo prodotto. “I risultati mostrano che il grandissimo e mal regolato mercato interno d’avorio del Giappone sta contribuendo al commercio illegale – un problema che secondo la CITES e altre istituzioni necessita di normative più severe” dice Tomomi Kitade, uno degli autori del report. 
Il report denuncia che il 73% dei venditori di avorio intervistati ha ammesso di promuovere attivamente gli acquisti che portano alle esportazioni illegali di avorio, dando anche consigli ai visitatori sul modo migliore per nascondere nel bagaglio i prodotti senza permessi.
I dati contenuti nell’ultimo studio rivelano un aumento significativo delle esportazioni illegali di avorio dal Giappone: ben 2,42 tonnellate di avorio sono state sequestrate tra il 2011 e il 2016. 
Anche il commercio online pesa drammaticamente sul futuro degli elefanti: sono state recentemente  scoperte alcune piattaforme online che offrivano  l’acquisto di prodotti in avorio lavorato. Un recente sequestro effettuato dall’autorità doganale cinese nel 2016 ha portato al sequesto di addirittura  1.639 pezzi di avorio lavorato e zanne intagliate. 
“Questi numeri ci ricordano l’urgente necessità di chiudere i mercati legali dell’avorio che stanno esacerbando il commercio illegale e portando gli elefanti verso l’estinzione. Mentre il 31 dicembre ci sarà la chiusura del commercio legale di avorio in Cina, sollecitiamo il Giappone e altri paesi chiave a seguire l’esempio”.
TRAFFIC è un network internazionale, di cui fa parte anche il WWF, per il monitoraggio del commercio illegale di  fauna e flora: un business gestito da reti criminali con un valore stimato di 23 miliardi di dollari l’anno. In Africa si è arrivati anche a compiere stragi avvelenando gli elefanti con il cianuro.
 

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