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L’Associazione chiede più sostegno all’agricoltura biologica e senza veleni per salvare le api e gli altri impollinatori

Il 5 aprile scade il termine per la consultazione pubblica della Commissione Europea sulle politiche per la difesa delle api domestiche e selvatiche ed altri impollinatori. Il WWF si mobilita invitando i cittadini a partecipare alla consultazione per chiedere all’Unione Europea un’agricoltura senza pesticidi e una Politica Agricola Comune più sostenibile. Per far sentire la propria voce in difesa degli impollinatori è possibile mobilitarsi attraverso questo link.
L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla Natura sia per il benessere umano che per la nostra economia. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono in vasta misura dall’impollinazione animale, mentre delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali: non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati.
Le sole api selvatiche, un vero e proprio esercito composto da oltre 20.000 specie, garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa. L’84% delle principali colture per il consumo umano in Europa richiedono l’impollinazione degli insetti per migliorare la qualità ed i rendimenti dei prodotti, come molti tipi di frutta, verdura e frutta secca.
Uno studio svizzero del 2005 ha evidenziato come il valore economico dell’impollinazione collegata alle colonie di api domestiche sia molto più elevato di quello derivante dai prodotti diretti dell’apicoltura (miele, polline, cera d’api, ecc.). In Svizzera, in media, le colonie di api hanno assicurato una produzione agricola annua del valore di circa 256 milioni di franchi svizzeri (213 milioni di dollari), cinque volte in più del valore generato dalla sola produzione di miele, pari a circa 60 milioni di franchi (circa 50 milioni di dollari). Si stima che una sola colonia di api sia in grado di generare un valore di 1.260 franchi svizzeri (1.050 dollari) in frutti e bacche impollinate contro i 258 franchi svizzeri (215 dollari) per i prodotti diretti dell’apicoltura, ad esempio miele, cera d’api, polline .
L’Unione Europea con la sua Politica Agricola Comune (PAC 2014 – 2020) avrebbe quindi buone ragioni per prendersi cura delle api e di altri insetti impollinatori, ma questo secondo il WWF oggi ancora non avviene come dovrebbe, a giudicare dal Programma per lo Sviluppo Rurale del secondo pilastro della PAC che attribuisce infatti più contributi finanziari agli agricoltori che utilizzano pesticidi rispetto a coloro che praticano l’agricoltura biologica, l’unica pratica agricola veramente sostenibile per gli impollinatori.
Il prossimo 22 marzo è attesa una importante decisione per garantire la tutela degli impollinatori. La Commissione UE dovrà decidere sul divieto definitivo di alcuni insetticidi neonicotinoidi accusati di essere tra i principali responsabili della moria delle api domestiche e selvatiche, come ha confermato un recente rapporto presentato dall’EFSA (Agenzia Europea per la sicurezza alimentare). Ora, però, con la consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, i cittadini possono far sentire forte la propria voce per chiedere politiche serie e concrete per la conservazione delle api domestiche e selvatiche e degli altri animali impollinatori, chiedendo subito il bando dei pesticidi pericolosi e un maggiore sostegno all’agricoltura biologica.
BeeSafe è un’azione del WWF Italia a tutela delle api si inserisce nella Campagna “Cambia la Terra”, promossa da Federbio per un’agricoltura libera dai pesticidi e l’aumento della superficie agricola condotta con pratiche agricole ecologiche.

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