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Domenica 17 giugno a Palidoro per pulire la spiaggia dalla plastica

Continua il Tour “Spiagge Plastic Free”, la campagna nazionale di pulizia degli arenili lanciata dal WWF Italia per tutelare la biodiversità dei mari e sensibilizzare cittadini e istituzioni.  Domenica 17 giugno toccherà alla spiaggia di Palidoro, nel comune…

Continua il Tour “Spiagge Plastic Free”, la campagna nazionale di pulizia degli arenili lanciata dal WWF Italia per tutelare la biodiversità dei mari e sensibilizzare cittadini e istituzioni. 

Domenica 17 giugno toccherà alla spiaggia di Palidoro, nel comune di Fiumicino, dove WWF Oasi e WWF Lazio, in collaborazione con il Comune di Fiumicino e l’Ospedale Bambino Gesù, hanno organizzato una giornata di volontariato per pulire il litorale dai rifiuti, per la maggior parte sono costituiti da plastica.

Il ritrovo sarà al parcheggio dell’Ospedale bambino Gesù, dove alle 9 e 30 partirà il tour, che terminerà intorno alle 12 e 30. I volontari dovranno arrivare muniti di un robusto paio di guanti e di un coltello (alcuni dei rifiuti più comuni sono infatti attrezzi di pesca), mentre al resto penserà il WWF.

Chi vuole partecipare all’iniziativa può dare conferma scrivendo una email a macchiagrande@wwf.it e unirsi agli attivisti e i volontari dell’associazione.
L’obiettivo comune è quello di pulire uno dei tratti costieri più belli della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, che come molti altri è colpito dal grave problema dell’inquinamento da plastiche.
Grazie al contributo di ciascuno, alla collaborazione dell’Ospedale Bambino Gesù e al supporto del Comune di Fiumicino, si potranno unire le forze per tutelare questo meraviglioso paesaggio.

Nei mari di tutto il mondo ci sono già 150 milioni di tonnellate di plastica e ogni anno se ne aggiungono altri 8 milioni. La plastica sporca gli oceani, soffoca ed uccide gli animali marini, viene mangiata e finisce anche sulle nostre tavole. Uno dei principali responsabili di questa situazione è l’abuso della plastica monouso e la carenza di efficienti pratiche che hanno ad oggetto il suo smaltimento.
La plastica nei mari rappresenta una delle maggiori emergenze ambientali del pianeta, per questo a tale è stata dedicata l’edizione 2018 della Giornata mondiale dell’Ambiente, celebrata dall’Onu il 5 giugno di ogni anno. Lo slogan adotatto è: “Combatti l’inquinamento da plastica. Se non puoi riusarlo, rifiutalo”.
Riutilizzare gli oggetti in plastica, come vaschette e bottiglie, è uno dei metodi giusti per prevenire il problema, mentre è meglio evitare gli imballaggi che se non possono essere riutilizzati, preferendo prodotti sfusi o in confezioni di materiale biodegradabile (come carta, cartone, vetro, bioplastiche).

I dati parlano da soli: se si va avanti di questo passo, nel 2050 il volume della plastica nei mari supererà quello dei pesci. Il grosso dell’inquinamento viene dai paesi emergenti (Asia, Africa e America Latina), che non hanno sistemi di raccolta e trattamento adeguati, ma anche nel Mediterraneo la situazione è critica: in Italia ogni 100 metri di spiaggia si trovano in media 620 rifiuti, all’80% di plastica.
 
 
 

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