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Anche Pescara sott’acqua

Il maltempo, dopo la Sardegna peraltro ancora in allerta, si è spostato verso il Centro-Sud ma cause e purtroppo conseguenze sono le stesse, quando eventi meteorologici sono resi più estremi dai cambiamenti climatici, secondo uno schema tristemente noto…

Il maltempo, dopo la Sardegna peraltro ancora in allerta, si è spostato verso il Centro-Sud ma cause e purtroppo conseguenze sono le stesse, quando eventi meteorologici sono resi più estremi dai cambiamenti climatici, secondo uno schema tristemente noto da tante catastrofi naturali a livello globale, e i cui impatti sono resi più gravi dalla debolezza del nostro paese sul fronte del dissesto idrogeologico e del consumo di suolo, denuncia ancora una volta il WWF Italia alla vigilia della giornata mondiale dei suoli che si celebra il 5 dicembre.

Un caso significativo è la realizzazione in anni recenti del più grande centro commerciale abruzzese, Megalò, costruito a pochi metri dal fiume Pescara in quella che era un’area di naturale esondazione sottratta al fiume attraverso una imponente arginatura. L’argine ha impedito l’allagamento del centro commerciale, comunque sfiorato dall’acqua e rimasto per precauzione chiuso per due giorni, ma ha spostato il rischio a monte e a valle, moltiplicando i problemi di altri territori, Pescara compresa. Una gestione scellerata, denunciata a suo tempo dal WWF, e che rischia di peggiorare ancora per due progetti che prevedono la realizzazione, nella stessa zona di Megalò, di ulteriori 10 edifici. Una eventualità che, ancor più dopo l’alluvione dei giorni scorsi, va assolutamente scongiurata, con il ritiro dei finanziamenti pubblici  per questo e per altri analoghi casi e la dichiarazione di inedificabilità delle aree golenali e di naturale esondazione fino a oggi sfuggite al cemento.

“Il WWF Abruzzo, anche attraverso l’Associazione WWF Chieti, interviene da anni contro megalò e contro i suoi possibili ampliamenti (detti “Megalò 2” e “Megalò 3″) con numerosi comunicati e conferenze stampa, ha presentato osservazioni in sede di Valutazione di Impatto Ambientale e ha partecipato a diverse riunioni del Comitato VIA. Di recente ci siamo costituiti al TAR contro Megalò 3 (che ha presentato un ricorso contro il giudizio negativo in sede di VIA) e stiamo preparando ulteriori azioni legali” spiega Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Abruzzo.

Ciò che emerge con evidenza è una grande confusione istituzionale: dopo la tragica alluvione in Sardegna, che ha messo in luce una diffusa e totalmente ignorata vulnerabilità del territorio, ma ampiamente documentata nel Piano di Assetto idrogeologico sardo , il Governatore Cappellacci ha pensato bene di ribadire il “nessuno stop a costruzioni”, mentre nelle Marche, sotto la spinta emotiva di molti sindaci, la Regione si appresta a discutere proposte di legge per facilitare il taglio degli alberi e l’escavazione in alveo anche da parte dei privati senza alcuna garanzia di controllo e al di fuori di qualsiasi pianificazione, denuncia il WWF Italia.

A livello nazionale, il WWF chiede immediata attuazione a quanto previsto nella legge di Stabilità 2012 (comma 66) procedendo al più presto allo sblocco dei finanziamenti contro il rischio idrogeologico, e ribadisce inoltre la necessità di mettere in campo efficaci ed urgenti azioni per garantire:
•    l’adeguata preallerta delle popolazioni residenti e che vengano attuati piani di sicurezza e protezione civile ,  
•    l’inedificabilità assoluta nelle pertinenze fluviali,
•    la pianificazione territoriale integrata per arrivare finalmente ad un processo di co-pianificazione tra lo Stato e le Regioni (idrogeologica. sismica, paesaggistico-naturalistica e agricola),  
•    la prevenzione diretta fatta dai cittadini, che possono adottare, ad esempio,  azioni preventive soprattutto in occasione di ristrutturazione delle abitazioni.

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