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Calabria. Il fiume Argentino non si tocca

Sembra incredibile, ma in Calabria neppure i luoghi più tutelati, quelli su cui ricadono i vincoli ambientali più stretti,  risultano immuni da interventi umani suscettibili di arrecare danni gravissimi all’ecosistema. E’ il caso del Fiume Argentino, che scorre…

Sembra incredibile, ma in Calabria neppure i luoghi più tutelati, quelli su cui ricadono i vincoli ambientali più stretti,  risultano immuni da interventi umani suscettibili di arrecare danni gravissimi all’ecosistema.
E’ il caso del Fiume Argentino, che scorre nella omonima valle sul versante tirrenico del Parco Nazionale del Pollino, una delle ultime wilderness della regione sopravvissute allo scempio della cementificazione, dei tagli e dell’inquinamento che hanno deturpato l’antica e selvaggia bellezza della natura.

Un progetto di tagli di alberi sulle sponde del fiume incombe infatti come uno spettro sull’integrità dei luoghi, in particolare tra le località “Povera Mosca” e “Pantagnoli”, nel territorio di Orsomarso, un’area individuata tra le più meritevoli di salvaguardia proprio in virtù delle sue peculiarità naturalistiche e una delle più conosciute e apprezzate dagli  escursionisti e dai frequentatori del Parco.

Proprio per protestare contro tale scellerato progetto e per richiamare l’attenzione degli enti preposti alla tutela della Valle, il WWF, con una lettera indirizzata all’Ente Parco Nazionale del Pollino che ha sede a Rotonda (PZ), ha ricordato che l’area interessata al progetto di tagli, oltre a ricadere nel territorio del Parco Nazionale, è stata inserita nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (codice SIC IT9310023), nonché dichiarata Zona di Protezione Speciale (codice ZPS  IT 9310024) dal D.M. 3 aprile 2000, ai sensi della Direttiva 79/409/CEE e dei siti di importanza comunitaria proposti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.
Non a caso la Valle del Fiume Argentino, proprio per le sue rilevanti entità botaniche e faunistiche, era già stata dichiarata Riserva Naturale Orientata con Decreto del Ministro dell’Ambiente n. 423 del 21/7/1987.

Il progetto che interessa il Fiume Argentino, conferma ancora una volta e in maniera allarmante come l’idea di una natura conservata nella sua integrità e spontanea evoluzione e capace, proprio per questo, di attrarre un turismo rispettoso dell’ambiente e non predatorio, sia ancora lontana dalla mentalità comune che vede invece negli elementi della natura stessa qualcosa da modellare, adattare  o dominare a proprio piacimento.

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