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Difesa del suolo e manutenzione programmata del territorio

Convegno nazionale Reggia di Portici, 7 novembre 2014, i 25 anni della Legge 183. I venticinque anni trascorsi dall’approvazione della legge quadro sulla difesa del suolo hanno marcato un evidente  arricchimento degli strumenti di pianificazione di settore e…

Convegno nazionale Reggia di Portici, 7 novembre 2014, i 25 anni della Legge 183.

I venticinque anni trascorsi dall’approvazione della legge quadro sulla difesa del suolo hanno marcato un evidente  arricchimento degli strumenti di pianificazione di settore e delle strutture burocratiche poste a capo della materia, ma
hanno visto la solita inefficacia e impotenza dell’azione pubblica di prevenzione dei dissesti di fronte a un ripetersi costante, inesorabile, dei disastri idrogeologici.

Lo stesso recepimento delle direttive europee si è tradotto talvolta in un’ipertrofia normativa e di pianificazione alla quale non ha fatto seguito un reale miglioramento dell’assetto del territorio.

I nuovi strumenti di pianificazione o di controllo si aggiungono agli antichi senza sostituirli, così come le nuove istituzioni si assommano a quelle preesistenti senza riuscire ad assorbirle in una coerente architettura istituzionale. L’esecuzione degli interventi di prevenzione resta compito potenziale di una serie interminabile di enti, talora in
reciproco conflitto, il che rende impossibile pensare a una responsabilità di risultato.

Nella prospettiva di un Paese che ha bisogno di “cambiare verso” è assolutamente necessario rimettere ordine
nelle materie della difesa del suolo e della salvaguardia naturalistica dei corsi d’acqua, dalle quali dipendono in larga
misura non solo la sicurezza e il benessere delle popolazioni e la qualità del territorio, ma anche la possibilità di sviluppare lavoro e occupazione e di dare una importante spinta alla ripresa economica nazionale attraverso la facilitazione e l’incentivazione degli interventi e delle azioni preventive fino a oggi sottovalutate o trascurate, la semplificazione delle procedure amministrative, l’accorpamento dei soggetti istituzionali chiamati in causa,
la costituzione di coordinamenti efficaci che presidino l’intero percorso che va dalla programmazione all’attuazione,
alla manutenzione e al controllo degli interventi di prevenzione, il recupero di istituzioni e meccanismi storicamente
affidabili e ingiustamente abbandonati, l’eliminazione degli sprechi nell’utilizzazione delle risorse economiche e umane disponibili.

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