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In Veneto una proposta di legge per non disturbare i cacciatori

Invece di perseguire inquinatori e bracconieri, il Consiglio regionale del Veneto vuole approvare una legge che punisce severamente chi “disturba l’esercizio dell’attività venatoria o piscatoria“ o reca “molestie agli esercenti l’attività di caccia o di pesca”: per il…

Invece di perseguire inquinatori e bracconieri, il Consiglio regionale del Veneto vuole approvare una legge che punisce severamente chi “disturba l’esercizio dell’attività venatoria o piscatoria“ o reca “molestie agli esercenti l’attività di caccia o di pesca”: per il WWF tutto questo è assurdo, inutile, inapplicabile, incostituzionale.
L’Associazione ha inviato, tramite le organizzazioni locali del WWF Veneto, puntuali osservazioni con la richiesta di non approvare il Progetto di legge Regionale n.182, di iniziativa del consigliere Sergio Berlato, che vorrebbe far approvare anche dal Parlamento una legge nazionale che prevede addirittura sanzioni penali per chi “disturba”  i cacciatori. Le ipotizzate sanzioni, da 600 a 3.600 euro per la proposta di legge regionale, o da 5.000 a 10.000euro, o che prevedono l’arresto da sei a diciotto mesi, per la proposta di legge nazionale, sono rappresentative di una visione incapace di cogliere la realtà e  la dimensione dei veri problemi che caratterizzano questo nostro tempo.
In una  regione come il Veneto dove l’inquinamento industriale  ha superato da anni i limiti di pericolosità, dove i capannoni industriali ed annesse “villette” hanno  spalmato cemento su tutto il territorio consumando buon  suolo agricolo ed aree naturali, dove le coste sono erose dalla subsidenza , dove la pesca illegale nella laguna veneta e nei fiumi è in mano a bande criminali che depredano il fiume con metodi distruttivi (vedi il dossier WWF Furto di natura a pagg 29 e 30) e dove il bracconaggio è un “crimine di natura” quotidiano (dalle botti di caccia illegali sul Delta del Po a specie protette uccise come l’Ibis  eremita di  qualche h giorno fa) ,  alcuni consiglieri  regionali  sprecano tempo e risorse  pubbliche con questa indecorosa  proposta.
“Invece di  perseguire gli ecocriminali – sottolinea Patrizia Fantilli, Direttore Area Legale e Istituzionale WWF Italia – viene proposta una legge del tutto incostituzionale, che limiterebbe la libertà d’uso del territorio da parte della maggioranza dei cittadini, anche nella propria proprietà con concetti del tutto nebulosi ed inapplicabili come il “disturbo” arrecato da cittadini disarmati a chi gira per le campagne con tanto di carabina al collo.
Il WWF confida  nel  senso di responsabilità e legalità dei rappresentanti dei cittadini  veneti

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