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Nido di tartaruga marina a Licata sorvegliato dai volontari WWF

Domenica mattina una tartaruga marina della specie Caretta caretta è stata vista deporre le uova nella spiaggia di Marianello di Licata. Ad accorgersi del fatto è stato un frequentatore della spiaggia a passeggio con il suo cane, che…

Domenica mattina una tartaruga marina della specie Caretta caretta è stata vista deporre le uova nella spiaggia di Marianello di Licata. Ad accorgersi del fatto è stato un frequentatore della spiaggia a passeggio con il suo cane, che ha avvisato la Guardia Costiera. Subito è partita la macchina dei volontari WWF, autorizzati dal Ministero dell’Ambiente.  Di concerto con la Ripartizione Faunistico Venatoria di Agrigento è stato subito recintato provvisoriamente il sito per proteggerlo da turisti e curiosi, essendo la spiaggia molto frequentata.

Adesso il nido sarà presidiato e sorvegliato dai volontari WWF di Licata, coordinati da Enzo Galia, fino a metà agosto, quando comincerà ad essere attesa la schiusa delle uova. L’incubazione dura infatti circa 60 giorni, e il sesso dei nascituri sarà determinato dalla temperatura. Le uova in grado di assorbire maggior calore daranno alla luce delle femmine, mentre da quelli deposti più in profondità nasceranno maschi. Nei prossimi giorni si aggiungeranno nei turni di sorveglianza al nido anche i volontari che partecipano al campo di volontariato  nella vicina Oasi WWF di Torre Salsa.
“Il ritorno della tartaruga Caretta caretta sulle coste siciliane, in quella reggina, nel litorale ionico e in quello cilentano è un bel segnale di vitalità del nostro mare – sottolinea Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia. Le tartarughe di solito ritornano per deporre le uova nelle spiagge dove sono nate. Per questa regione è necessario che trovino le spiagge in condizioni ottimali.  Dopo aver deposto le tartarughe tornano in mare e qui il lavoro dei volontari del WWF diventa importantissimo per far si che si arrivi alla schiusa. Così com’è importante la collaborazione con i pescatori che riportano a terra le tartarughe ferite dalle eliche dei natanti o accidentalmente catturate dalle reti. Il ritorno di una tartaruga per deporre le uova è un bel segnale: un segnale che premia il lavoro delle amministrazioni locali che lavorano in maniera virtuosa per la tutela delle coste e di conseguenza della specie”.
Solo pochi giorni fa, proprio a Licata, il WWF aveva celebrato il decennale della scomparsa di Franco Galia, volontario dell’Associazione e “inventore” dell’Osservatorio avifaunistico alla foce del fiume Salso, artefice della nascita della Riserva Naturale di Torre Salsa a Siculiana (AG), e precursore del Progetto Tartarughe marine del WWF. Progetto che oggi si arricchisce dei contributi e gli indirizzi del Progetto Life Euroturtles, di cui il WWF Italia è partner, che ha l’obiettivo di realizzare “azioni collettive per implementare lo status di conservazione della popolazione europea di tartarughe marine”, e che in Italia viene svolto in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

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