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A Chioggia il WWF libera una tartaruga marina

Mercoledì 5 luglio presso il Villaggio Isamar Isola Verde di Chioggia è stata liberata Polesella. La tartaruga marina era stata salvata grazie all’aiuto dei pescatori e dei volontari dell’Oasi WWF Dune Alberoni, di WWF Venezia e Rovigo e…

Mercoledì 5 luglio presso il Villaggio Isamar Isola Verde di Chioggia è stata liberata Polesella. La tartaruga marina era stata salvata grazie all’aiuto dei pescatori e dei volontari dell’Oasi WWF Dune Alberoni, di WWF Venezia e Rovigo e dell’Isamar Diving Center e curata da Fondazione Cetacea ha preso il largo nel mare Adriatico davanti a Chioggia anche grazie al supporto e alla collaborazione con Asd Clodia – Gruppo di Ricerca e Documentazioni Subacquee e Cmas Diving Center Italia. E tornerà alla libertà in un mare, che speriamo sia sempre più al centro dell’attenzione per tutti gli abitanti del litorale e delle coste venete.

Il mare antistante il litorale veneto è ricco di biodiversità e riserva vere e proprie scoperte, come le tartarughe marine, rettili marini di origine antica, che frequentano l’Alto Adriatico.Una di queste è stata salvata, perché raccolta in difficoltà da pescatori e portata, grazie alla rete dei volontari WWF Veneto fino al veterinario Luciano Tarricone, del CRAS di Polesella (RO), che ha prestato le cure di primo soccorso. L’individuo di grandi dimensioni è stato poi trasferita presso “l’Ospedale delle Tartarughe” gestito da Fondazione Cetacea di Riccione che collabora con il WWF.
Tutte le operazioni sono state possibili anche grazie al Coordinamento Litorale Veneto che lo ricordiamo racchiude i principali enti e istituzioni che operano sulle coste venete per la salvaguardia di questi animali protetti: WWF Italia, Museo di Storia Naturale di Venezia, Comune di Jesolo e Museo di Jesolo , Azienda Regionale Veneto Agricoltura e Università di Padova
A questo si aggiunge la Regione Veneto che ha di recente approvato con DGR 786/2016 le Misure di Conservazione previste dalla Direttiva “HABITAT” 92/43, che prevedono anche azioni di monitoraggio scientifico e a favore della conservazione delle popolazioni di tartarughe marine nei nostri mari.
L’Alto Adriatico davanti alle coste venete è una zona di grande interesse per i giovani esemplari della  specie Caretta caretta, che nascono lungo le coste sabbiose sud mediterranee (Grecia, Turchia, Algeria, Libia ed Egitto) ma anche in Calabria, Basilicata, Sicilia, Puglia.


Durante i mesi estivi le piccole e giovani tartarughe risalgono il canale d’Otranto sino al golfo di Venezia e davanti al litorale veneto trovano un mare calmo e pescoso, favorevole all’accrescimento giovanile. Frequente è purtroppo anche il rinvenimento di animali feriti o in difficoltà, avvistati in mare aperto o spiaggiati, a causa di diverse problematiche o traumi provocati anche involontariamente dall’uomo, soprattutto dalla pesca e dall’impatto con eliche e prue di grandi navi o di barche da diporto.
Grazie al WWF e Fondazione Cetacea e con l’aiuto anche di Capitanerie di Porto e del Corpo dei Carabinieri Forestali si vuole proteggere questi animali e soprattutto l’ambiente marino i cui vivono, anche con l’aiuto di molti pescatori, amici del mare, e dei bagnanti sulle spiagge.
Per il litorale della Regione Veneto è anche attivo un numero di Pronto Intervento del WWF 348.2686472, che fa capo all’Oasi WWF Dune degli Alberoni (Venezia-Lido), cui fa riferimento anche la rete di Enti ed Istituzioni che lavorano per un obiettivo comune: proteggere questi straordinatri (e protetti) abitanti dei nostri mari.

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