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Si apre il processo per l’uccisione dell’orso in Abruzzo

Martedì prima udienza in Tribunale a Sulmona, il WWF Italia si affida dall’avv. Pezone Comincerà martedì 7, davanti al Tribunale di Sulmona, il processo a carico del 64enne di Pettorano sul Gizio che, nel settembre del 2014, sparò…

Martedì prima udienza in Tribunale a Sulmona, il WWF Italia si affida dall’avv. Pezone

Comincerà martedì 7, davanti al Tribunale di Sulmona, il processo a carico del 64enne di Pettorano sul Gizio che, nel settembre del 2014, sparò a un orso marsicano causandone la morte. L’udienza era stata in verità già messa in calendario il 21 marzo scorso ma venne rinviata perché coincidente con un giorno di astensione dalle udienze da parte degli avvocati. Il WWF, come da sua consolidata abitudine, si costituirà parte civile, attraverso l’avv. Michele Pezone, che da anni cura gli interessi dell’associazione ambientalista nella tutela della fauna selvatica, ad esempio nei tanti ricorsi presentati per ottenere che il calendario venatorio rispetti le disposizioni di legge. «Il WWF – spiega il delegato WWF Abruzzo Luciano Di Tizio – sarà presente in aula per far valere le ragioni dell’ambiente in un processo che ha un particolare rilievo: negli ultimi 50 anni una ottantina di orsi sono morti per cause riconducibili ad attività umane, vittime di incidenti ma anche di bocconi avvelenati e armi da fuoco, eppure solo in rarissimi casi si è arrivati all’esame di questi episodi in un’aula di giustizia».
L’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello, 1921), sottospecie unica al mondo e preziosissima per la biodiversità, sopravvive soltanto con una cinquantina di individui concentrati prevalentemente in Abruzzo (e in piccola parte in Lazio, Molise e Marche). Un numero molto basso che porta la sottospecie sull’orlo dell’estinzione e rende necessarie eccezionali misure di protezione. Si tratta di un animale con il quale bisogna imparare a convivere, ancor più di quanto si è fatto finora. Nelle montagne abruzzesi, e in alcune zone più che nelle altre, la possibilità di un incontro ravvicinato è tutt’altro che remota. Questo tuttavia non giustifica reazioni esagerate da parte dell’uomo, neppure in difesa dei propri interessi economici, visto che si tratta di un animale mite e che i danni che provoca vengono rimborsati. Gli incontri avvengono soprattutto in estate. Non a caso il WWF nel giugno scorso diffuse una nota, con alcune informazioni di base e poche e semplici regole da rispettare, condensate in otto cose da sapere e altrettante regole da rispettare. Cose da sapere, da fare e da non fare se si incontra un orso >>
Nel marzo del 2015, occasione della campagna “Crimini di natura” il WWF presentò al Senato una proposta di Disegno di legge sulla tutela della fauna selvatica, grazie alla collaborazione con il senatore Sollo, relatore nella Commissione Ambiente di Palazzo Madama del DdL ecoreati. La proposta, accompagnata da 55.000 firme, è rimasta lettera morta.

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