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Stop plastica in mare: premiate due start up italiane

Riciclo chimico della plastica e barriere nei fiumi per combattere l’highlander degli oceani Si è tenuta oggi a Roma la premiazione delle startup selezionate nell’ambito della IH Fellowship on Ocean Cleanup, il primo contest mai realizzato in Italia…

Riciclo chimico della plastica e barriere nei fiumi per combattere l’highlander degli oceani

Si è tenuta oggi a Roma la premiazione delle startup selezionate nell’ambito della IH Fellowship on Ocean Cleanup, il primo contest mai realizzato in Italia dedicato a progetti d’innovazione per diminuire l’impatto dei rifiuti o dell’inquinamento off-shore, costiero e subacqueo delle acque salate.

L’iniziativa è stata organizzata da Impact Hub Milano, l’incubatore d’impresa focalizzato sull’innovazione sociale e ambientale, insieme al WWF con il patrocinio di Bulgari.
WWF ha definito i principi per la Sustainable Blue Economy ossia un modello di business a livello globale dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile che si basa sull’imitazione dei sistemi naturali, di cui il mare è una delle componenti fondamentali. L’idea di favorire le startup impegnate sul tema del recupero dei rifiuti dal mare è stata accolta da Bulgari, che nell’ambito delle sue strategie di Sviluppo Sostenibile sta promuovendo il massimo ricorso a pratiche di riuso, riutilizzo e riciclo delle risorse.
Alla premiazione sono intervenuti Giuseppe Di Carlo, Direttore della WWF Mediterranean Marine Initiative, Marco Nannini, Amministratore Delegato di Impact Hub Milano ed Eleonora Rizzuto, Direttore Sviluppo Sostenibile di Bulgari.

Il vincitore della IH Fellowship, che si aggiudica i 10.000 Euro in palio e un percorso di incubazione in Impact Hub Milano, è Gr3n impresa che ha sviluppato una tecnologia che permette il riciclo chimico di alcune plastiche, permettendo una vita indefinita del materiale. Con la tecnologia di Gr3n, quindi, la plastica diventa un materiale a ciclo chiuso, esattamente come il vetro o l’alluminio, e può essere riciclato indefinitamente.

Gr3n ha le potenzialità per essere una disruptive innovation nel settore, andando ad intercettare i 53 milioni di tonnellate che ogni anno finiscono in discariche o inceneritori per impossibilità di riciclo o di riutilizzo.
E’ stato inoltre selezionato un runner-up a cui è stata data la possibilità di accedere a un percorso di incubazione in Impact Hub Milano oltre ad un rimborso spese di 5.000 Euro.
Si tratta di SEADS (Sea Defence Solution), giovane impresa che mira a prevenire il problema dell’inquinamento dei mari installando delle barriere nei fiumi che reindirizzano i rifiuti verso un bacino di raccolta dove vengono accumulati, prelevati e mandati verso il riciclo. Il progetto SEADS può avere risvolti notevoli nella prevenzione dell’inquinamento degli oceani. Si stima infatti che l’80% della plastica presente nei nostri mari provenga da fonti nell’entroterra.
Gr3n e SEADS avranno accesso quindi a breve alla fase cosiddetta Prototype in Impact Hub Milano, che prevede il supporto dell’incubatore durante la costituzione, lo sviluppo e il lancio sul mercato del prodotto/servizio.

Giuseppe Di Carlo – Direttore della Mediterranean Initiative del WWF
“La plastica in mare è una vera e propria emergenza globale: secondo gli ultimi dati sono almeno 8 milioni le tonnellate di plastica che ogni anno finiscono negli oceani. Le ripercussioni sull’ambiente, in termini di inquinamento e di contaminazione della catena alimentare, coinvolgono tutti e in ogni angolo del pianeta. Questo impone a consumatori, aziende, investitori, ricercatori, a trovare soluzioni che riducano al massimo la produzione, l’utilizzo e lo scarto di questo materiale. A fianco di un’educazione al consumo responsabile per ridurre, ad esempio, l’abitudine ai materiali usa e getta e altre iniziative per un Mediterraneo ‘plastic-free’ , il WWF con questa iniziativa ha voluto contribuire al percorso dell’economia circolare e dell’innovazione. Ci auguriamo che i due progetti possano avere successo nel mercato e stimolare altre idee innovative”.  

Marco Nannini – CEO Impact Hub Milano
“È molto interessante e positivo che due realtà così diverse tra di loro si siano incontrate con un unico obiettivo di sostenibilità, che da un lato mira ad abbattere gli sprechi di risorse e dall’altro a preservare l’integrità e l’incontaminazione dell’ambiente. Noi di Impact Hub Milano lavoriamo affinchè queste pratiche di impatto diventino la normalità nei processi e nelle scelte aziendali e crediamo che questo non possa essere raggiunto se non con il contributo di tutti gli attori dell’ecosistema. Le startup aiutano le imprese a semplificare e snellire questo cambio di paradigma e, in particolare, le realtà che abbiamo premiato sono molto serie e hanno ottime prospettive di sviluppo in questa direzione”.

Eleonora Rizzuto – Direttore Sviluppo Sostenibile Gruppo Bulgari e LVMH Italia
“Il ripensamento delle nostre filiere di approvvigionamento e dei processi produttivi è un’esigenza sempre più forte per garantire un utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse nel massimo rispetto dell’ambiente. Bulgari ha accettato la sfida della sostenibilità e sta implementando importanti programmi in ottica di economia circolare. La recente firma del Manifesto per l’economia circolare è un chiaro impegno in tal senso. Ci auguriamo che grazie al contest che abbiamo patrocinato, le start-up riusciranno ad affermare le proprie soluzioni con l’obiettivo di preservare l’ecosistema marino creando al tempo stesso opportunità di recupero di materiali e sviluppo economico”

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