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Presentato oggi il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile ISTAT

In Italia cresce l’attenzione all’ambiente nelle scelte politiche e in quelle delle famiglie e delle imprese anche se ancora c’è tanta strada da fare. È quanto emerge dal Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES), presentato…

In Italia cresce l’attenzione all’ambiente nelle scelte politiche e in quelle delle famiglie e delle imprese anche se ancora c’è tanta strada da fare. È quanto emerge dal Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES), presentato questa mattina presso la sede dell’Istat a Roma.
Secondo le rilevazioni dell’Istat, l’Italia continua ad essere uno dei paesi Ue28 con il minor consumo di risorse materiali pro capite (7 tonnellate contro 13 della media Ue). Il conferimento di rifiuti in discarica, con la conseguente pressione sull’ambiente, è in leggera diminuzione: nel 2016 è stato smaltito in discarica il 24,7% dei rifiuti urbani raccolti sul territorio nazionale, 1,8 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.
In miglioramento due indicatori relativi alle azioni che contribuiscono a ridurre le pressioni antropiche sull’ambiente naturale: aumenta l’incidenza della raccolta differenziata (52,5% nel 2016, +5 punti percentuali rispetto al 2015) e, a un ritmo più lento, la depurazione delle acque reflue (59,6% nel 2015, 57,6% nel 2012).
Migliora anche la qualità dell’aria in ambiente urbano, specie per quanto riguarda le polveri sottili: nel 2016 il 26,7% delle centraline presenti nei capoluoghi di provincia ha registrato per più di 35 giorni valori superiori al limite della media giornaliera per la concentrazione di PM10 contro il 43,6% nel 2015.
Sul fronte della qualità delle acque si registra una sostanziale stabilità della quota di acque balneabili (67,2%) e anche la dotazione di verde urbano rimane sui valori osservati negli anni precedenti (circa 31 m2 per abitante nei comuni capoluogo di provincia). Nel 2016 rimane stabile intorno al 33% la quota di consumo interno di energia elettrica da fonti rinnovabili, che vede l’Italia sopra la media Ue (29%) ma ancora lontana dai paesi capofila (Austria e Svezia con oltre il 65%); muta invece sensibilmente la composizione delle fonti, con una flessione della produzione da fonte idrica.
In un contesto di complessivo miglioramento degli indicatori ambientali, la dispersione idrica mostra un’evoluzione decisamente negativa: l’insufficienza degli interventi manutentivi su una infrastruttura talvolta in condizioni precarie comporta una perdita pari a oltre il 40% del totale dell’acqua immessa nella rete, in peggioramento rispetto agli anni precedenti e corrispondenti a una dispersione giornaliera di 9,4 milioni di metri cubi di acqua per uso potabile In corrispondenza della ripresa dei livelli di attività economica, le emissioni pro-capite di CO2 (e altri gas climalteranti) sono salite nel 2015 a 7,2 tonnellate, dopo un lungo periodo di diminuzione.
Le famiglie, che generano emissioni atmosferiche utilizzando combustibili per il trasporto privato, il riscaldamento, il giardinaggio, gli usi di cucina e l’uso di solventi e vernici, hanno prodotto il 24% delle emissioni di inquinanti ad effetto serra mentre il restante 76% è generato dalle attività produttive.
La politica deve partire dalla fotografia del BES per dare risposte. Purtroppo non stiamo facendo abbastanza su grandi emergenze come i cambiamenti climatici che riguardano tutti e condizionano pesantemente il nostro benessere» Lo ha detto la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi durante la presentazione del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile.
«Il collante tra paesaggio, servizi e ambiente è proprio la natura, se la depauperiamo vengono meno le risorse essenziali – conclude Donatella Bianchi -. Solo una Natura sana può essere al centro del nostro benessere: se continuiamo a prendere il nostro ambiente naturale anche il nostro benessere è destinato, inesorabilmente, a diminuire».

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