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Ennesimo disboscamento a Sorrento

Il WWF Terre del Tirreno ha segnalato agli enti e alle autorità preposte l’ennesimo disboscamento di un angolo del paesaggio della città di Sorrento.  “Osservando le continue e reiterate manomissioni della Terra delle Sirene, si ha sempre più…

Il WWF Terre del Tirreno ha segnalato agli enti e alle autorità preposte l’ennesimo disboscamento di un angolo del paesaggio della città di Sorrento

“Osservando le continue e reiterate manomissioni della Terra delle Sirene, si ha sempre più la convinzione che se sono in tanti, tra politici ed imprenditori, quelli che decantano la bellezza e il fascino della Natura e del paesaggio di Sorrento, sono sempre di meno, tra costoro, quelli che si preoccupano realmente di preservare tale “cartolina” nel tempo.” 

Presso la scarpata del costone tufaceo, su cui sorge l’Albergo Loreley, si è proceduto al taglio a raso di tutti gli alberi e arbusti che vegetavano lungo la costa. Gli interventi operati appaiono di fatto di sostanziale modifica dello stato dei luoghi e sono messi in essere in un’area sottoposta a diversi vincoli: oltre al vincolo paesaggistico ai sensi della L.R. n. 35/87 e del D.L.vo 42/2004, ci troviamo in un’area di interesse archeologico e in una zona classificata, nel piano di assetto idrogeologico dell’ex-Autorità di Bacino Campania Centrale, in area P4, ovvero a pericolosità molto elevata da frana.

Infine le opere sono messe in atto in una fascia posta a meno di trenta metri dal mare e, pertanto, necessitano del nulla osta preventivo e obbligatorio dell’autorità marittima, come chiarito in modo inequivocabile dalla Corte di Cassazione.  Ma il disboscamento operato pone anche degli interrogativi in relazione alla presenza di numerosi esemplari di Ailanto (Ailanthus altissima) conosciuto come “Albero del Paradiso”, che è da considerarsi una pianta alloctona infestante, la cui gestione deve assolutamente seguire criteri scientifici per non causare l’ulteriore diffusione di tali piante. Nei pressi dei nuclei di ailanto, ad esempio, andrebbe evitato il taglio di quelle più grandi per evitare la forza rigeneratrice da polloni, come pure andrebbero evitati i lavori di sterro per pericolo di diffusione tramite semi e frammenti di radice e mantenere la copertura del suolo lasciando in sito le piante del sottobosco e di altre specie, operazioni che non sono state prese in considerazione nel caso in oggetto dove, assieme agli ailanti, sono stati recisi a raso anche ornielli, robinie, ginestre, ginepri, alaterni ed altre essenze. 

Il WWF ha chiesto agli enti preposti un sollecito interessamento per verificare la legittimità di tutte le opere realizzate e/o in corso di realizzazione nella proprietà in questione e la loro conformità con eventuali autorizzazioni rilasciate dagli enti sovraordinati preposti.

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