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Ruspe nei fiumi? No Grazie

Avviare da subito  progetti pilota di rinaturazione abbandonando ogni tentazione di escavazione selvaggia dei fiumi. E’ questo l’appello del WWF per rilanciare la Campagna europea #ProtectWater a cui aderiscono decine di associazioni in tutto il continente e che…

Avviare da subito  progetti pilota di rinaturazione abbandonando ogni tentazione di escavazione selvaggia dei fiumi.
E’ questo l’appello del WWF per rilanciare la Campagna europea #ProtectWater a cui aderiscono decine di associazioni in tutto il continente e che in appena un mese ha ottenuto oltre 140.000 adesioni di cittadini europei

Le escavazioni selvagge, spesso mascherate da necessaria manutenzione, ventilate da esponenti di governo centrale e regionale e che sono oggetto di proposte di legge depositate in Parlamento, in realtà, diventano una delle cause dei disastri sempre più frequenti nel nostro Paese. Dragare i fiumi non è una soluzione perchè le cause dei danni al territorio legate al caos climatico sono altre, ovvero, consumo di suolo, occupazione degli argini dove il fiume dovrebbe essere libero di esondare. Scavare e desertificare e ‘pulire’ il letto e le sponde dei fiumi può solo peggiorare la situazione, trasformando i corsi d’acqua in canali artificiali, in “tubi”dove l’acqua scorre impetuosamente senza poter divagare in aree naturali e senza potere depositare i sedimenti necessari a regolarne il flusso.
Scopri l’effetto ‘sicurezza’ di un fiume naturale 

Tre sono i motivi per cui le proposte di dragaggio e taglio della vegetazione diventano farneticanti: aumentano il rischio idrogeologico, distruggono habitat naturali e riducono la capacità del territorio a mitigare gli effetti delle alluvioni. Non ultimo: sono in contrasto con la Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) e la Direttiva “Alluvioni” (2007/60/CE) che, al contrario, prevedono un’azione diffusa a livello di bacino idrografico attraverso Piani che fino ad ora, purtroppo, sono rimasti in gran parte inapplicati; sono in contrasto anche con la Direttiva “Habitat” (43/92/CEE) che prevede la tutela di molti habitat fluviali e di molte specie animali tipica delle acque interne. 

Il WWF rinnova l’invito ai cittadini a difendere i nostri fiumi chiedendo la piena attuazione anche nel nostro Paese della Direttiva Quadro Acque, dando il via finalmente alla manutenzione diffusa sul territorio e a progetti pilota, individuati a livello nazionale, di rinaturazione,  e di messa in sicurezza verde nei principali bacini fluviali italiani, a cominciare dal Po. 

Per inviare alla Commissione Europea il proprio messaggio a sostegno della Direttiva Acque  si può firmare qui: #PROTECTWATER

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