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In Sardegna fiumi e spiagge a rischio

L’alluvione drammatica che ha colpito in queste ore la Sardegna con gravi lutti e ingenti danni ancora una volta porta alla ribalta la priorità della tutela e messa in sicurezza del territorio. Purtroppo la recente revisione del piano…

L’alluvione drammatica che ha colpito in queste ore la Sardegna con gravi lutti e ingenti danni ancora una volta porta alla ribalta la priorità della tutela e messa in sicurezza del territorio. Purtroppo la recente revisione del piano paesaggistico regionale – adottata dalla Giunta Cappellacci – smantellando il complesso sistema di tutele del territorio, soprattutto dell’area costiera e dei corsi d’acqua già ampiamente interessati dall’alluvione, aumenterà la fragilità dell’Isola denunciano il Fondo Ambiente Italiano e il WWF Italia.

Alla luce dello schiaffo istituzionale dato dalla Regione al Ministero dei Beni e Attività Culturali, che è stato l’approvazione del piano paesaggistico regionale e all’improvvido tentativo di sdemanializzazione delle nostre spiagge, FAI – Fondo Ambiente Italiano e WWF Italia chiedono, al ministro On.le Massimo Bray, l’immediata riattivazione dell’Osservatorio nazionale per la Qualità del Paesaggio, che dal 2008 non è stato più riunito e che costituisce una cabina di regia, prevista dal Codice del 2004 (Dlgs 42/2004), per avviare una nuova stagione della pianificazione paesistica coordinata tra lo Stato e le Regioni.

FAI – Fondo Ambiente Italiano e WWF Italia ritengono che sia urgente la riconvocazione dell’Osservatorio proprio dopo i recenti avvenimenti che hanno visto:
–    da un lato, lo strappo da parte della Regione Sardegna che ha approvato unilateralmente e senza la condivisione con lo Stato, prevista dalla normativa vigente, il proprio Piano paesistico, smantellando così il complesso sistema di tutele soprattutto dell’area costiera;
–     dall’altro, l’emendamento alla legge di Stabilità 2014 per la sdemanializzazione delle spiagge,  che pur di aggirare la direttiva comunitaria Bolkestein sulla libera concorrenza (che impone l’assegnazione delle concessioni mediante una gara pubblica) tende a consolidare i diritti dei concessionari a gestire il litorale, limitando la libera fruizione e costellandolo di strutture che saturano la fascia costiera già sottoposta ad intensa edificazione.

Queste vicende confermano la persistente assenza di una adeguata politica sul paesaggio italiano che sappia correttamente declinare tutela e sviluppo e la necessità  di una cabina di regia a cui affidare il coordinamento delle politiche sul paesaggio. Il Codice dei Beni Culturali del 2004 aveva previsto l’istituzione dell’Osservatorio sul Paesaggio, ma da allora solo in poche occasioni l’Osservatorio ha lavorato a pieno regime, per poi cadere, dal 2008 in poi, in un silenzioso oblio che ha avuto ripercussioni pesantissime in primo luogo sulla mancanza di un coordinamento tra lo Stato e le Regioni sulla pianificazione paesaggistica.
FAI e WWF auspicano che il ministro Bray provveda quanto prima non solo a bloccare l’irrituale e irregolare approvazione preliminare del Piano paesistico della Sardegna compiuta lo scorso 25 ottobre dalla Giunta Cappellacci, ma colga l’occasione per riattivare l’Osservatorio sul Paesaggio.

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