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Dissesto idrogeologico, lettera aperta WWF al ministro dell’Ambiente

Non si può più affrontare l’emergenza quotidiana in Italia provocata dal dissesto idrogeologico e dai cambiamenti climatici con iniziative approssimative o controproducenti nella gestione e manutenzione del territorio e delle risorse naturali avallate dalle Regioni o con interventi…

Non si può più affrontare l’emergenza quotidiana in Italia provocata dal dissesto idrogeologico e dai cambiamenti climatici con iniziative approssimative o controproducenti nella gestione e manutenzione del territorio e delle risorse naturali avallate dalle Regioni o con interventi urgenti e in deroga anche dalle normative ambientali di Protezione civile,  che spesso si concretizzano in interventi ingegneristici di ulteriore cementificazione dei corsi d’acqua. Il capitale naturale (sistemi naturali e biodiversità) e la sua centralità nell’economia sono la sola nostra assicurazione per il futuro. 

E’ questa la denuncia del WWF Italia contenuta in una lettera aperta, che indica anche 9 interventi prioritari operativi, del Presidente dell’associazione Dante Caserta inviata al Ministro dell’ambiente Andrea Orlando. Il WWF ricorda che il nostro Paese ha accumulato gravi ritardi nell’attuazione delle direttive comunitarie “Acque” e “Alluvioni” e che la situazione in cui versa l’Italia non può essere considerata eccezionale, visto che il consumo del suolo avanza al ritmo di 90 ettari al giorno.

Le richieste del WWF
Da questa situazione bisogna uscire assicurando finalmente quanto richiesto dalle direttive comunitarie e dagli indirizzi della Commissione Europea riguardo a: a) la definizione di obiettivi di intervento cadenzati nel tempo per l’adattamento ai cambiamenti climatici b) la pianificazione degli interventi su scala di bacino idrografico; c) la piena efficienza delle Autorità di distretto idrografico; d) la piena integrazione degli interventi operativi con gli obiettivi di conservazione della natura; e) la costituzione di gruppi di intervento multidisciplinari.

Il WWF Italia individua una forte responsabilità collettiva delle Regioni che, come denunciato dal Ministro Orlando, hanno speso nel periodo 2007-2014 solo 400 milioni di euro dei 2,5 miliardi di euro messi a disposizione dell’Europa per la messa in sicurezza del territorio e il dissesto idrogeologico. Per non parlare poi dei casi singoli come quelli della  Regione Sardegna, dove i gravi eventi alluvionali del novembre 2013, dono avvenuti anche e soprattutto perché si sono ignorate le indicazioni del Piani di Assetto Idrogeologico; o della Regione Marche, che sull’onda emotiva, ha visto approvare una legge che autorizza le escavazioni in alveo anche da parte dei privati e il taglio indiscriminato della vegetazione.

Il WWF riconosce al Ministro Orlando sensibilità su questi temi anche se chiede segnali operativi forti e coordinati. Sensibilità dimostrata anche in occasione della norma inserita nella Legge di Stabilità 2014, che consente di attingere dai 1,4 miliardi di euro assegnati ai fondi dei commissari per l’emergenza idrogeologica non utilizzati al dicembre 2013 per interventi integrati immediatamente cantierabili finalizzati alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità.

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