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WWF: istanze di ricerca respinte dalla commissione VIA in Abruzzo

La commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della regione Abruzzo ha giudicato non esaminabili le istanze di permesso di ricerca presentate dalla società di idrocarburi Medoil Gas per un area di ben 1500 kmq che interessa 82 comuni in…

La commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della regione Abruzzo ha giudicato non esaminabili le istanze di permesso di ricerca presentate dalla società di idrocarburi Medoil Gas per un area di ben 1500 kmq che interessa 82 comuni in Abruzzo, in provincia di Chieti,  e 34 in Molise tra le provincie di Isernia e Campobasso. 

Lo scopo dei procedimenti interni per il rilascio di titoli minerari ha uno è motivato sia dalla necessità di una di tutela ambientale del territorio che di risparmio economico di risorse pubbliche, entrambi elementi a favore delle comunità ma anche delle stesse società proponenti.

Spesso si riscontra nelle società petrolifere l’intento di acquisire titoli  minerari in modo “poco oneroso”, presentando progetti che si rivelano semplici copia e incolla senza che sia avvenuta una preliminare verifica della fattibilità delle ricerche minerarie e della loro sostenibilità ambientale.

Adottare una strategia riguardo alla concessione di permessi di ricerca o di coltivazione,  come quella utilizzata dalla Regione Abruzzo eviterebbe situazioni problematiche per tutti, impedendo che vadano avanti progetti pericolosi e osteggiati dalla popolazione locale come quelli della Forest a Bomba o quello denominato “Ombrina Mare” proposto dalla stessa Medoil davanti al costituendo Parco della Costa Teatina. 

La commissione ha ascoltato la referente energia del WWF Abruzzo Fabrizia Arduini e il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo che affermano “Il parere non esaminabile espresso dalla commissione VIA/VAS per queste due grandi istanze di permesso di ricerca non può che trovarci d’accordo e c’è da augurarsi che in futuro istanze di questo genere vengano rigettate sempre, evitando che si debba perdere tempo su progetti che di fatto non hanno alcun elemento da valutare, sia per rispetto di chi con grande dispendio di tempo deve studiarseli per valutare abbiano o meno impatto negativo per i territori e le popolazioni coinvolte, sia per la stessa commissione VIA”.

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