Bocciata dal consiglio regionale del Piemonte la mozione presentata per fermare la costruzione di un mega impianto fotovoltaico grande come 112 campi di calcio sul territorio della riserva naturale del Parco della Vauda. Il WWF ha espresso almeno 5 buone ragioni per le quali la realizzazione di questo impianto all’interno di un area protetta andrebbe fermata; come richiesto dalla mozioni presentate in consiglio regionale dalle consigliere Pentenero (PD), Cerutti (Sel), Artesio (FdS).
Le motivazioni di WWF per fermare la costruzione dell’impianto sono:
1) la L.R. n. 19 vieta espressamente il danneggiamento o l’alterazione degli ecosistemi naturali esistenti
2) i Comuni su cui ricade la Vauda hanno già espresso, quasi all’unanimità, “la più assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto”
3) il progetto non possiede i requisiti previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili
4) la Giunta Regionale del Piemonte ha individuato le aree protette e I SIC come zone non idonee a impianti fotovoltaici a terra
5) la realizzazione dell’impianto trasformerebbe a tutti gli effetti la riserva naturale in un’area industriale
Il Consiglio Regionale ha infatti bocciato una mozione che chiedeva lo stop alla realizzazione di un megaimpianto fotovoltaico, grande come 112 campi di calcio all’interno della riserva. Per il WWF ci sono almeno 5 buone ragioni per non condividere il voto dei Consiglieri di Lega Nord, Progett’Azione, Fratelli d’Italia, PDL, UDC che hanno respinto le tre mozioni presentate dalle consigliere Pentenero (PD), Cerutti (Sel), Artesio (FdS), con le quali si chiedeva di fermare l’installazione del megaimpianto fotovoltaico previsto sul territorio della riserva naturale di Vauda.
Le motivazioni dell’assessore regionale Vignale non convincono il WWF, cosi come ritiene ingiustificabile la posizione del commissario della riserva della Vauda, Roberto Rosso, che si è dichiarato favorevole al progetto, che prevede di sfruttare suolo protetto di una riserva, a fronte delle compensazioni offerte in cambio della costruzione del gigantesco impianto su un’area del parco.
Quello che si evince da tali dichiarazioni, fatte al TG3 dal commissario, è che il valore della natura pare si sia notevolmente abbassato; per alcuni pochi soldi di compensazione bastano a permettere lo sfruttamento indiscriminato del terreno anche se appartenente a una riserva naturale importante come quella del parco della Vauda.