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Rete Natura 2000 no al declassamento

Il Fondo Ambiente Italiano, la LIPU-BirdLife Italia e il WWF Italia valutano favorevolmente la Sentenza di ieri della Corte di giustizia dell’Unione Europea che ribadisce ancora una volta che il degrado di un sito della rete Natura 2000…

Il Fondo Ambiente Italiano, la LIPU-BirdLife Italia e il WWF Italia valutano favorevolmente la Sentenza di ieri della Corte di giustizia dell’Unione Europea che ribadisce ancora una volta che il degrado di un sito della rete Natura 2000 provocato dalla mancata sorveglianza e dalla mancata gestione non  può costituire una scusa per il suo declassamento.
 
Con la Sentenza nella causa C-301/12 riguardante il SIC «Brughiera del Dosso» nel parco del Ticino adiacente all’aeroporto di Malpensa (Cascina Tre Pini Ss / Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e a.), la Corte di giustizia dell’Unione Europea ribadisce che il mancato rispetto degli obblighi di tutela di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o di una Zona Speciale di Conservazione (ZSC) non può essere giustificazione per l’esclusione del sito dalla rete Natura 2000.

La Corte stabilisce che, qualora gli esiti della sorveglianza che gli Stati membri hanno messo in atto portino a concludere che un SIC, malgrado il rispetto delle disposizioni dell’articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE siano stati rispettati, non è definitivamente più in grado di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Direttiva Habitat, tali Stati debbono proporre l’esclusione del sito dalla rete Natura 2000.

La Corte precisa anche che la semplice segnalazione dell’esistenza di un degrado ambientale di un SIC non basta a rivedere l’elenco di tali siti.
È necessario che siano stati rispettati tutti gli obblighi della Direttiva Habitat e le procedure di cui ai commi 3 e 4 dell’art.6 che riguardano piani e progetti che possono danneggiare i siti della rete Natura 2000. Inoltre è essenziale che tale degrado renda il sito irrimediabilmente inidoneo ad assicurare la conservazione degli habitat naturali, della fauna e della flora o la costituzione della rete Natura 2000.
Pertanto non tutte le forme di degrado di un sito di importanza comunitaria ne giustificano il declassamento.

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