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L’orso Papillon (M49) è stato di nuovo catturato

La Provincia autonoma di Trento (PAT) ha comunicato in mattinata la nuova cattura di M49, avvenuta nell’area del Lagorai. Una vera e propria persecuzione verso Papillon, catturato per la terza volta in poco più di un anno. M49…

La Provincia autonoma di Trento (PAT) ha comunicato in mattinata la nuova cattura di M49, avvenuta nell’area del Lagorai. Una vera e propria persecuzione verso Papillon, catturato per la terza volta in poco più di un anno.
M49 sarà a breve rinchiuso nell’area faunistica del Casteller, dove oggi sono già reclusi altri due orsi, DJ3 e M57, e dalla quale  questo esemplare è già fuggito due volte negli scorsi mesi, mostrando da un lato la sua enorme voglia di libertà, e dall’altra la scarsa sicurezza e adeguatezza della struttura.

Il WWF, come già espresso nelle scorse settimane, ribadisce come M49 non può rientrare nelle categorie di “orso pericoloso” o “orso confidente”, non avendo mai mostrato né comportamenti di abituazione né atteggiamenti aggressivi verso le persone. Papillon è un esemplare che si è reso protagonista in passato solo di alcuni danni al patrimonio zootecnico, in ogni caso molto inferiori al valore inestimabile che ha un orso per la biodiversità, e che per questi motivi va attentamente monitorato, ma non rinchiuso. Lo stesso Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso sulle Alpi) prevede la possibilità di monitoraggio e traslocazione per gli orsi che mostrano comportamenti simili, forme di gestione diverse da quella che ancora oggi sembra l’unica prevista dalla PAT. 
Per questo il WWF si auspica che M49 venga rimesso in libertà, ma questa volta mettendo in atto un attento ed efficace sistema di monitoraggio, tramite radiotelemetria, che consenta ad una squadra appositamente dedicata di seguire tutti i suoi spostamenti, così da prevenire eventuali situazioni di criticità. 
Il monitoraggio e la dissuasione sono sistemi che, se applicati con efficacia, sono in grado di limitare o annullare le possibilità di incursioni di un orso in aree sensibili, come mostrato da numerose esperienze internazionali. 

Il WWF sottolinea inoltre la necessità di investire più risorse nella prevenzione e nella corretta informazione. La prima e necessaria azione per evitare l’insorgenza di tali comportamenti in un predatore selvatico è infatti la messa in sicurezza delle strutture e e del patrimonio zootecnico, e non la captivazione o, peggio ancora, l’abbattimento degli animali. 
Se la PAT si ostinasse nella sua politica poco lungimirante, il WWF chiede con forza che la captivazione di M49 avvenga in ogni caso in una struttura adeguata, ampia e che rispetti il benessere psico-fisico dell’animale. Una struttura certamente differente dal Casteller, che ha invece mostrato la sua evidente e grave inadeguatezza strutturale. 

Proprio per garantire la sicurezza ed il benessere di M49 (e degli altri orsi captivati), il WWF richiede inoltre di far parte di una task force di controllo, da costituire con urgenza, che verifichi l’idoneità delle strutture e il rispetto delle condizioni di benessere degli orsi reclusi. 

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