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© Fabio Cianchi

Bosco Rocconi

Bosco Rocconi è un esempio dell’impegno del WWF e dei suoi soci e donatori. Nel 1995 con l’Operazione Beniamino per le foreste italiane avvenne il primo acquisto di 130 ettari; successivamente una sottoscrizione di soci storici del WWF consentì di ampliare l’area di altri 4 ha di bosco in località “Le Querciolaie”. All’inizio del 2009, infine, grazie alla generosa donazione di una coppia di sposi, è stato possibile acquisire una ulteriore porzione di terreno (5 ha) in una delle zone più selvagge, sovrastante le “Strette dell’Albegna”. Dal 1998 l’Oasi è parte della Riserva Naturale Provinciale di Rocconi, compresa nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) di “Monte Labbro e Alta valle dell’Albegna.

Ambiente, Flora e Fauna

Ciò che caratterizza Bosco Rocconi è la sua natura aspra e selvaggia; alte pareti verticali e pinnacoli rocciosi sovrastano un bosco di latifoglie e due corsi d’acqua, l’Albegna e il Rigo, che confluiscono in un angolo soleggiato e suggestivo prima di imboccare uno spettacolare canyon lungo circa 700 m., frutto della millenaria opera di erosione del fiume.

La lecceta vegeta sui suoli pietrosi e ben drenati, con esemplari anche plurisecolari aggrappati alle pareti calcaree. Il bosco sub-mediterraneo, governato per anni a ceduo, occupa circa la metà dell’Oasi ed è dominato dal cerro in associazione con molte altre specie, quali l’orniello, il carpino, il sorbo e l’alloro. Nel sottobosco luminoso trovano spazio il prugnolo, il pero selvatico e il ginepro. Molto interessante è la presenza di alcuni faggi e aceri montani che, a causa del fenomeno di inversione termica, crescono nel più fresco fondovalle ad un’altezza di circa 300 metri s.l.m. La vegetazione ripariale è costituita da pioppi, salici e frassini, alberi dotati di apparati radicali adattati a resistere alle notevoli variazioni del regime idrico dell’Albegna.

Il suolo calcareo, sia nelle radure che nel bosco, permette lo sviluppo di circa 30 specie di orchidee, tra queste Orchis laxiflora e Hymantoglossum adriaticum.

Molto ricca la fauna, a cominciare dai rapaci come il falco pellegrino, il biancone e fino a pochi anni fa anche il raro falco lanario, simbolo dell’oasi, che tuttavia continua a frequentare l’area tornando speriamo a nidificare. Di elevato interesse ornitologico anche il merlo acquaiolo, il passero solitario e il picchio muraiolo, che frequenta le pareti più verticali. Tra i mammiferi sono presenti anche la martora, la puzzola, il gatto selvatico e occasionalmente anche il lupo.

Durante le escursioni primaverili ed estive l’Oasi di Rocconi si arricchisce di mille colori delle tantissime farfalle presenti; tra queste ricordiamo la rara cassandra, il cui bruco si alimenta esclusivamente di aristolochia, una pianta molto localizzata.

Visita e contatti

L’Oasi è aperta tutto l’anno il sabato e la domenica, esclusivamente su prenotazione e con guida WWF (non sono consentite visite in autonomia). Per scolaresche/gruppi o richieste particolari, anche durante la settimana previo accordo. In particolari circostanze l’Oasi potrebbe essere chiusa; si consiglia quindi di contattare sempre la sede prima di recarsi sul posto. 

Come raggiungere l’Oasi

Bosco Rocconi si trova in Toscana, nella maremma collinare a 45 km da Grosseto, in prossimità del paese di Roccalbegna. Si raggiunge solo in auto: per chi arriva da sud prendendo l’uscita Grosseto est sulla S.S. Aurelia; per chi invece viene da nord sulla direttrice Grosseto-Siena occorre uscire a Paganico e seguire le indicazioni per Arcidosso e da lì per Roccalbegna. Uscita in località Saloni. Attenzione: strada dissestata per 4 Km, si consiglia di informarsi preventivamente.

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Gestione dell’Oasi

L’Oasi è gestita dalla Fondazione WWF.

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