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Nei laghi e fiumi i pesci dimenticati

Un nuovo rapporto del WWF e di altre 15 Ong sottolinea l’importanza di ripristinare l’habitat di fiumi e laghi non solo per gli animali, ma anche per le comunità che dipendono da essi Più di un terzo dei…

Un nuovo rapporto del WWF e di altre 15 Ong sottolinea l’importanza di ripristinare l’habitat di fiumi e laghi non solo per gli animali, ma anche per le comunità che dipendono da essi

Più di un terzo dei pesci d’acqua dolce rischiano una vera e propria estinzione di massa in tutto il mondo. A lanciare l’allarme è stato il rapporto “The World’s Forgotten Fishes”, firmato da WWF e altre 15 Ong, tra cui London Zoological Society (Zsl), Global Wildlife Conservation e The Nature Conservancy. Secondo lo studio, 80 specie si sono già estinte, di cui 16 soltanto lo scorso anno, ma questo numero è destinato a salire.

Un terzo delle specie a rischio
Il rischio è che nel giro di 15 anni spariranno ben un terzo delle specie, cioè circa 6mila. Si legge nel rapporto che negli ultimi 50 anni, la popolazione di pesci migratori è diminuita del 76%, mentre quella dei grandi pesci, con peso superiore ai 30 chili, è calata del 94 per cento. 
Lo studio cita tra le principali cause di questa drastica diminuzione il cambiamento climatico ma aggiunge anche altri problemi, come l’inquinamento, la pesca eccessiva e poco sostenibile e l’introduzione artificiale di specie non native. Come spiegano gli esperti bisogna anche considerare che milioni di persone si affidano ai pesci d’acqua dolce sia come fonte di sostentamento, sia come fonte di reddito attraverso la pesca e il commercio di pesci per gli acquari. Il rapporto, tra le cause, menziona anche il fatto che la maggior parte dei fiumi del pianeta è parzialmente sbarrato da dighe o interessato da impianti di captazione dell’acqua per uso irriguo.

Declino catastrofico
Dave Tickner, del WWF, ha detto che gli habitat d’acqua dolce “sono tra i più vivaci della terra, ricchi di vita, ma come mostra questo rapporto, sono in catastrofico declino in tutto il mondo”. Per questo, l’appello dell’organizzazione è di ripristinare gli habitat, di rafforzare le leggi di tutela delle acque interne e di sostenere obiettivi globali per il recupero delle aree naturali degradate. Carmen Revenga, di The Nature Conservancy, ha detto che i pesci d’acqua dolce sono “un gruppo diverso e unico di specie essenziali non solo per il sano funzionamento di fiumi e laghi, ma anche per tutte quelle persone che dipendono da loro per il cibo e il reddito”. Nelle acque del Regno Unito, per esempio, un primo segno evidente dell’estinzione delle specie di pesci d’acqua dolce è dato dalla scomparsa dello storione, mentre nel resto d’Europa sono a rischio i salmoni e le anguille.

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