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L'Italia e altri Paesi UE uniti per i fiumi

Il WWF riunisce gli stati europei per ripristinare fiumi e zone umide, arrestando il crollo della biodiversità e aumentando la protezione contro gli eventi metereologici estremi

Un video per esprimere l’importanza cruciale di fiumi e zone umide

Diversi governi europei insieme al WWF e al più grande ente transnazionale di gestione delle acque del continente, si sono riuniti nella Giornata mondiale dell’ambiente per celebrare fiumi e zone umide. Il video realizzato per l’occazione, sottolinea l’importanza vitale del ripristino di questi ecosistemi per l’adattamento agli effetti del cambiamento climatico, l’inversione della perdita di biodiversità e il rafforzamento dei legami tra uomo e natura.

IL WWF riunisce i Paesi europei per ripristinare fiumi e zone umide

Finlandia, Italia, Lettonia e la Commissione internazionale per la protezione del Danubio – che comprende 14 Paesi (Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Moldavia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Serbia, Montenegro, Erzegovina e Ucraina) raccontano il loro impegno per il ripristino delle acque dolci.

Perché le azioni di ripristino sono così importanti

Il ripristino in Europa è fondamentale per contrastare l’impatto di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi e l’allarmante perdita di biodiversità. La nostra geografia è satura di fiumi incanalati e dragati, di boschi ripariali distrutti, corsi d’acqua inquinati, zone umide e falde acquifere prosciugate, specie invasive, zone erose e oltre 1 milione di barriere che frammentano i nostri corsi d’acqua. Lo stato di degrado in cui si trovano gli ecosistemi europei, in particolare di quelli d’acqua dolce, è drammatico e spaventoso.

Sempre più eventi metereologici estremi

Nel 2021, gravi inondazioni hanno colpito Germania, Belgio e Paesi Bassi, provocando danni devastanti. Più di 220 persone sono morte e le perdite stimate sono state di 33 miliardi di euro: si è trattato del più costoso disastro naturale registrato in Germania e in Europa fino a oggi. I disastri naturali alimentati dal cambiamento climatico, sono una tendenza in aumento e spetta alla società prepararsi a gestirli, ripristinando la natura in modo che possa affrontare con successo queste sfide. Alcune misure di ripristino includono la riconnessione dei fiumi alle loro pianure alluvionali, l’eliminazione delle dighe inutili, il recupero delle zone umide prosciugate, la tutela delle torbiere, il ripristino della vegetazione fluviale o la realizzazione di aree forestali di infiltrazione per favorire la ricarica delle falde.

Alluvione in Germania: a Erftstadt-Blessem, le case sono state massicciamente spazzate via e alcune sono crollate. Decine di persone sono scomparse. © picture alliance / ASSOCIATED PRESS / Rhein-Erft-Kreis

La realtà che abbiamo davanti è questa: il 60% dei fiumi, dei laghi e delle zone umide nell’UE non è in salute e l’Europa ha il paesaggio fluviale più frammentato del pianeta. Una specie di pesce d’acqua dolce su tre in Europa è attualmente minacciata di estinzione e le popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce hanno subito un crollo del 93% dal 1970. In Europa sono rimasti solo 3 fiumi liberi lunghi oltre 1.000 km.

Le richieste del WWF

Il 22 giugno la Commissione europea dovrebbe presentare una proposta di legge con obiettivi  vincolanti per il ripristino della natura in UE. Il WWF chiede all’Europa di includere nella prossima legge sul ripristino della natura obiettivi ambiziosi e vincolanti, in particolare per i fiumi, le pianure alluvionali, e tutte le zone umide  che contribuiscono a trattenere e immagazzinare acqua. Inoltre, il WWF chiede alla Commissione europea di proporre il ripristino di almeno il 15% delle terre e dei mari dell’UE (650.000 km2) entro il 2030.

Allo stesso modo, il WWF invita gli Stati membri a includere le soluzioni basate sulla natura (nature based solutions), e in particolare il ripristino delle pianure alluvionali e le misure di ritenzione idrica naturale, come misure chiave nei piani nazionali e regionali in materia di acqua, foreste, inondazioni, clima, riduzione del rischio di catastrofi, energia, agricoltura e trasporti.

I vantaggi del ripristino della natura sono molti e vari, e non si limitano solo a migliorare lo stato della biodiversità delle acque dolci, dei terreni (e persino degli oceani). L’azione di ripristino, infatti, comporta anche benefici per la nostra salute, creando nuove aree naturali per migliorare il nostro benessere. Inoltre, contribuisce a ridurre i rischi di disastri naturali, ad adattarsi ai cambiamenti climatici e a contribuire alla mitigazione, prevenendo e riducendo i costi di questi episodi.

Il ripristino della natura potrà diventare una vera e propria svolta e una soluzione vincente per affrontare le crisi del clima e della biodiversità. Ma perché ciò accada, deve essere tempestivo, credibile e ambizioso. Ecco perché abbiamo bisogno di una legge europea sul ripristino della natura, ora!

Sabien Leemans, Senior Policy Officer per di WWF EPO

Vogliamo celebrare il ripristino dei fiumi e delle zone umide come misura ambientale ed economica fondamentale per la natura e per le persone e vogliamo coinvolgere tutti: dai funzionari governativi alle aziende, fino ai cittadini. Crediamo nella possibilità di lavorare insieme per costruire un ottimo quadro giuridico, oltre che per progettare e realizzare progetti di ripristino di fiumi e zone umide, incoraggiando le persone a partecipare alla fantastica sfida Move4Nature e a dimostrare che vogliono fare la propria parte!

Eva Hernández, responsabile dell’Iniziativa Living European Rivers del WWF

Le azioni del WWF in Italia

La Strategia UE per la biodiversità chiede all’Europa l’impegno a ripristinare gli ecosistemi d’acqua dolce come misura chiave per garantire che la biodiversità europea sia sulla via del recupero entro il 2030. Il WWF esorta i governi e le istituzioni dell’UE a garantire che questo impegno si traduca in obiettivi di ripristino vincolanti e sia integrato nelle politiche settoriali. In Italia il WWF, in collaborazione con ANEPLA, ha proposto un grande progetto di rinaturazione del Po che è stato inserito nel PNRR per un impegno di 357 milioni di euro: una grande occasione da non perdere e da replicare su tutto il Paese.

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