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Unione Europea, troppo poco per l’ambiente

Il WWF accoglie positivamente l’Action Plan for nature, people and economy approvato oggi dalla Commissione Europea. Il Piano include una serie di azioni prioritarie per assicurare la migliore gestione e protezione possibile ai siti patrimonio naturale europeo. Ma…

Il WWF accoglie positivamente l’Action Plan for nature, people and economy approvato oggi dalla Commissione Europea. Il Piano include una serie di azioni prioritarie per assicurare la migliore gestione e protezione possibile ai siti patrimonio naturale europeo. Ma i governi della UE devono ora mettere in atto i loro impegni per una effettiva protezione della natura nel vecchio continente.
Andreas Baumuller, del WWF EPO (European Policy office) ha dichiarato: “L’Action Plan UE è un positivo impegno della Commissione Juncker per salvare gli habitat e le specie minacciate in Europa. Ci aspettiamo ora che questi impegni si traducano in immediate riforme delle politiche comunitarie, specialmente in tema di bilancio. È necessario prevedere un sostanziale incremento dei fondi per questo Action Plan, altrimenti l’obiettivo di salvare la natura europea minacciata resterà sulla carta”
Nel dicembre del 2016 la Commissione Europea ha confermato come le direttive UE “Uccelli” e“Habitat” siano i migliori strumenti per proteggere la natura in Europa e hanno annunciato azioni stringenti per sostenere questo importante percorso.  Le direttive dovrebbero proteggere il 20% del territorio europeo e il 6% dei mari, ma la situazione è purtroppo molto diversa: come ha dimostrato il WWF nel report “Proteggere la natura d’Europa”  oltre la metà delle aree protette nella Ue lo sono solo sulla carta, a causa di ritardi cronici e diffusi tra tutti gli stati membri.
L’Action Plan della Ue dà indicazioni per affrontare importanti lacune nell’implementazione delle direttive, come il grande ritardo nel completamento della Rete Natura 2000 (il più grande network di aree protette), e l’adozione delle necessarie misure di conservazione. Ma c’è ancora un importante ostacolo da affrontare: l’attuale budget UE copre appena il 20% dei fondi necessari per gestire correttamente i siti Natura 2000 (1). Il piano d’azione avrebbe dovuto sottolineare meglio l’urgenza di un aggiornamento completo di queste necessità finanziarie in tempo per il prossimo dibattito sul bilancio UE.
La Commissione Europea, inoltre, ha mancato di presentare le azioni specifiche per affrontare le cause della perdita di biodiversità, come agricoltura, energia e trasporti. Una strategia per fermare il declino degli impollinatori come le api e un impegno a realizzare una Rete Trans-Europea di infrastrutture verdi (TEN-G) per supportare progetti di recupero e rinaturazione su larga scala sono due tra le maggiori lacune.
Il WWF chiede alla Commissione Europea di presentare misure complementari per affrontare tutte le minacce alla biodiversità.

(1) La spesa richiesta per il mantenimento e il miglioramento della Rete Natura 2000 è stata stimata (per l’Europa a 27) in 5,8 miliardi di Euro l’anno. Appena il 9-19 % di questa cifra è presente nel bilancio della UE.

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