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Non solo uova di cioccolato

Ecco alcune curiosità del WWF sull'uovo: simbolo della "fertilità" e della Pasqua, che in natura si è evoluto milioni di anni fa

L’uovo, simbolo della Pasqua ma non solo

Di cioccolato, dipinte, nei dolci tradizionali. A Pasqua sulle nostre tavole tornerà l’uovo: simbolo ‘per eccellenza’ della fertilità e riferimento importante in molte culture, ma che in realtà in natura si è evoluto milioni di anni fa. Rettili e Uccelli, e qualche Mammifero, come l’ornitorinco e l’echidna australiani, l’hanno mantenuto come strategia riproduttiva nel corso dell’evoluzione.

Per ricordare quanto l’evoluzione abbia influito su questo simbolo, l’uovo “moderno” presenta un guscio esterno protettivo, per assicurare un mezzo acquoso per lo sviluppo dell’embrione alle specie animali che hanno lasciato l’ambiente acquatico, colonizzando le terre emerse, come molti Rettili, gli Uccelli e pochi Mammiferi. Pesci e Anfibi invece, hanno continuato a deporre uova senza guscio in un mezzo liquido.

Ecco alcune curiosità sulle uova.

L’uovo più grande

L’uovo più grande mai deposto da un uccello sembra essere stato quello di una specie, appartenente al Genere Aepyornis, vissuta in Madagascar fino al 17esimo secolo, e poi estinto a causa della persecuzione umana. Dell’Uccello elefante esistono diversi resti fossili. Alto fino a 3 metri, deponeva uova “giganti”. Fino a noi sono arrivate circa 40 uova di questa specie, ormai fossilizzate, che attualmente detengono il record di grandezza.
La più grande misura ben 21 cm di diametro e 30 di altezza e, confrontato con quello di gallina, risulta cento volte più grande.


A dispetto delle loro imponenti dimensioni, i dinosauri non deponevano uova molto grandi. Le più grandi mai rivenute sono quelle di un dinosauro vissuto nel Cretacico 75 milioni di anni fa – il Gigantoraptor erlianensis – che misuravano ben 60 cm. L’uovo più grande deposto da un uccello vivente è stato deposto da uno struzzo in un allevamento in Svezia nel 2008: pesava circa 2,5 kg.

Uovo
Nandu di Darwin-Rhea Pennata© James Frankham – WWF

L’uovo più piccolo

L’uccello che depone l’uovo più piccolo è un colibrì della Giamaica (Mellisuga minima). L’uovo di questo piccolo uccello è lungo appena 10 mm e pesa soli 0,365 g.

La forma dell’uovo

Le uova degli uccelli non hanno tutti la stessa forma. Esistono uova ellittiche, schiacciate, ovali, appuntite e piriformi. Gli uccelli marini come le Urie, le Gazze marine e i Gabbiani tridattili, che nidificano sulle falesie rocciose, depongono le uova a forma di pera allungata, per non rischiare che cadano rotolando giù. Le uova delle specie che nidificano in cavità o in buche hanno forma più rotondeggianti, in quanto non corrono lo stesso rischio.

Ma la forma dell’uovo dipende anche da altro. Una recente ricerca ha scoperto che la forma dell’uovo è strettamente legata alla capacità di volo, e alle distanze che gli uccelli coprono durante le loro attività. Gli uccelli più “viaggiatori” (ad esempio le specie migratrici) tendono a deporre uova asimmetriche o ellittiche.  In sintesi, gli uccelli che volano di più fanno uova più allungate, semplicemente perché hanno bisogno di uova “aerodinamiche”. Nel corso dell’evoluzione infatti si sono verificati cambiamenti morfologici per favorire il volo. La riduzione della cavità addominale ha dovuto fare i conti con la necessità di mantenere un volume adeguato dell’uovo per lo sviluppo sano dell’embrione. La soluzione evolutiva è stata l’allungamento dell’uovo, che garantisce un’adeguata quantità di nutrienti senza “allargare” la femmina. Le uova di altre specie più “sedentarie” invece mantengono forme meno allungate, come quelle del Gufo comune (Asio otus).

Uova
Blue-footed booby (Sula nebouxii) with eggs on Española Island, Galapagos, Ecuador © Antonio Busiello WWF-US Sula nebouxii Galapagos Ecuador

Il colore dell’uovo

Ci sono bianche, marroni, azzurre e rosse. Il colore infatti costituisce un adattamento utile alla sopravvivenza dell’uccello. Svolge una funzione mimetica con l’ambiente. Il colore è dato da sostanze deposte in parte sullo strato esterno del guscio. Tali pigmenti sono ricavati dall’organismo materno durante la dieta. Le melanine sono responsabili delle colorazioni nere, scure e brune, i carotenoidi producono tutte le colorazioni gialle, rosse, arancio, marrone e violetto, le cianine contribuiscono alla formazione dei toni blu e verdi.
Il Codirosso algerino (Phoenicurus moussieri) depone nella stessa covata uova sia bianche e sia azzurre.
L’Uccello sarto (Orthotomus sutorius) depone nella stessa covata, normalmente composta da quattro uova, uova bianche, verdi, rosa macchiettate di rosso chiaro, violetto e nero, e uova blu-verdastro.

Alcune specie come il Fratino (Charadrius alexandrinus), oggetto proprio in questo periodo delle azioni WWF per difendere le spiagge naturali dove crea i nidi, soprattutto in Toscana e Abruzzo – depongono uova che si confondono benissimo con l’ambiente sabbioso in cui si riproducono. Altre specie come la Pavoncella (Vanellus vanellus), il Chiurlo (Numenius arquata) depongono uova ombreggiate di marrone e verde oliva macchiettate di rossiccio, difficilmente distinguibili dall’irregolare substrato su cui vengono deposte. Queste colorazioni, in gergo tecnico chiamatedisruttive, si sono evolute per confondere eventuali predatori, interrompendo con particolari disegni e macchie la forma dell’uovo.
Le uova del Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) che nidifica nelle cavità scavate nei tronchi, sonobianche e lucide, per facilitarne la localizzazione da parte dei genitori nell’oscurità del nido.

Strategie di riproduzione

Il Cuculo (Cuculus canorus) ha una strategia di riproduzione molto particolare: non costruisce il nido, ma depone le uova nei nidi di altre specie. La femmina del Cuculo è specializzata nel “copiare” il colore dell’uovo di altre specie. Sembra che ogni femmina si specializza nel parassitare un’altra specie, e quindi ad imitarne forma e colore dell’uovo. Quando il piccolo Cuculo esce dall’uovo molto prima dei pulcini della specie che ha costruito il nido, butta fuori le altre uova. Alcune specie possono accorgersi dell’inganno, quando tornando trovano un uovo diverso o in più nel loro nido. Per questo spesso il Cuculo femmina, prima di deporre il suo uovo, distrugge o spinge fuori le altre uova.

Tante o poche uova?

Quando vediamo un uovo, il primo pensiero va subito agli Uccelli. Da quello con cui abbiamo più familiarità (uovo di gallina) a quelli di dimensioni, forme e colori differenti delle tante specie di uccelli selvatici che conosciamo. Ma alla domanda “nasce prima l’uovo o la gallina?”, la risposta è… l’uovo. Infatti l’uovo, in forme molto diverse, esiste da molto prima dell’evoluzione degli uccelli moderni. E anche le strategie riproduttive che prevedono la deposizione di uova sono molto differenti tra loro.

I Pesci e gli Anfibi ad esempio depongono migliaia di uova, piccole e molli, direttamente nell’acqua, spesso usando la vegetazione acquatica per proteggerle dalle correnti e dai predatori. La loro strategia è puntare sul numero: infatti gli adulti non si prendono generalmente cura delle uova e dei nuovi nati (tranne poche eccezioni), ed il successo riproduttivo è assicurato solo dal gran numero di uova deposte. Tra le uova deposte infatti solo alcune centinaia si schiuderanno, e solo pochi tra i nuovi nati riusciranno a sopravvivere e a diventare adulti.

In maniera simile, anche se depone le uova sulla terraferma, si comporta la Tartaruga marina (Caretta caretta). Questa specie vive in mare aperto, e le femmine tornano sulle coste solo per deporre le uova ogni 2-3 anni. Una femmina può deporre fino a un centinaio di uova in un nido nella spiaggia, che poi ricopre accuratamente con la sabbia, per permettere agli embrioni di svilupparsi protetti e con le giuste temperature (fondamentali per definire se il nuovo nato sarà maschio o femmina). Delle piccole tartarughe che nasceranno, anche in questo caso, ne sopravviveranno poche fino all’età adulta.

Questa strategia, che prevede la deposizione di moltissime uova, e che non prevede cure parentali, è definita strategia K, ed è tipica di molti Invertebrati acquatici e terrestri (tra cui gli Insetti), molti Pesci e Anfibi.

Molti Vertebrati terrestri (in particolar modo gli Uccelli) invece hanno evoluto una strategia molto differente. Depongono in ambiente terrestre poche uova, ma se ne prendono cura attivamente, aumentando esponenzialmente le probabilità di sopravvivenza della prole. Oltre alla protezione e alla cova delle uova, le cure parentali proseguono per molto tempo dopo la nascita, assicurando ad una buona percentuale dei piccoli di arrivare all’età adulta.

Questa strategia, che prevede la deposizione di poche uova, e molti investimenti nella cura delle uova e della prole, è definita strategia r, ed è tipica degli Uccelli e dei Mammiferi (tra i quali però depongono le uova solo le specie più arcaiche, appartenenti al gruppo dei Monotremi).

Tartaruga che esce dal guscio
© Roger Leguen – WWF BABY GREEN TURTLE

L’uovo e il guscio, il segreto della vita sulla terraferma

L’uovo con il guscio rappresenta la fondamentale invenzione evolutiva che ha consentito ai Vertebrati di colonizzare la terraferma. Da piccolo a gigante, allungato o rotondo, lucido o opaco, chiaro o scuro, l’uovo con il guscio ha rappresentato nella storia dell’evoluzione la più importante conquista per l’adattamento all’ambiente terrestre. Possiamo affermare con certezza che senza questa rivoluzionaria struttura nessun vertebrato esisterebbe oggi sulla Terra.

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