Pandanews

Un raro falco pescatore ucciso a fucilate nel bergamasco

Continua il massacro di animali protetti mentre i cacciatori lombardi protestano per i "troppi controlli"

Trovato nel bergamasco, il rapace proveniva dalla Finlandia

Ennesimo, gravissimo episodio di bracconaggio in Lombardia. Nei giorni scorsi, la carcassa di un rarissimo falco pescatore è stata rinvenuta da un volontario WWF nel territorio comunale di Palosco (BG) all’interno del Parco Regionale fluviale Oglio Nord e consegnata dalla Polizia Provinciale di Bergamo al Centro di Recupero Animali Selvatici WWF di Valpredina.

Il falco, una giovane femmina, presentava una ferita visibile all’altezza del petto ed era dotato di un anello recante il marchio del Museum Helsinki Finlad. Si presume, quindi, che proprio la Finlandia fosse il luogo di nidificazione e riproduzione di questo rapace. Dalle analisi radiografiche effettuate dal personale del CRAS WWF di Valpredina (BG), per verificare le cause del decesso, è emersa la presenza nel corpo dell’animale di un elevatissimo numero di pallini da caccia. Una segnalazione è stata inviata alla Polizia Provinciale e alla Procura di Bergamo per avviare le indagini volte ad individuare i responsabili.

La lastra
CRAS WWF Valpredina

Si tratta di una ulteriore conferma di quanto sia grave la situazione in Lombardia, dove molta parte del territorio è tra le sette aree identificate come black-spot del bracconaggio dal “Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli Illeciti contro gli uccelli selvatici”.

La caccia non è un diritto ma una concessione, esercitabile purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica.

art.1 c.2 L. 157/92 Legge sulla caccia

In questo contesto, la politica regionale, cercando di accontentare il mondo venatorio, continua ad emanare misure che hanno l’effetto di rendere più difficili i controlli e più semplice trasgredire le norme.
I cacciatori e le associazioni venatorie poi, piuttosto che assumere posizioni nette di condanna contro bracconieri e cacciatori di frodo e pretendere sanzioni esemplari, continuano ad inscenare surreali e vergognose proteste contro le forze dello Stato, chiedendo controlli meno rigorosi, come sta accadendo in queste ore a Brescia.

Il WWF Italia è parte del progetto SWiPE “Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe”, finanziato dal programma europeo LIFE e mirato rafforzare il contrasto ai crimini contro la natura tramite la collaborazione diretta con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e tutti coloro che hanno un ruolo attivo nelle azioni di investigazione e persecuzione di questi odiosi crimini.


La natura chiama. E a volte scrive anche. Iscriviti alla newsletter WWF

Utilizziamo cookie tecnici, indispensabili per permettere la corretta navigazione e fruizione del sito nonché, previo consenso dell’utente, cookie analitici e di profilazione propri e di terze parti, che sono finalizzati a mostrare messaggi pubblicitari collegati alle preferenze degli utenti, a partire dalle loro abitudini di navigazione e dal loro profilo. È possibile configurare o rifiutare i cookie facendo clic su “Configurazione dei cookie”. Inoltre, gli utenti possono accettare tutti i cookie premendo il pulsante “Accetta tutti i cookie”. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la nostra cookies policy.