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Due Ibis eremita depongono le uova a Roma

La specie è oggetto di un importante progetto internazionale di reintroduzione al quale collabora il WWF Sul davanzale di un balcone sede della Wind Tre, alla periferia sud di Roma, due femmine di Ibis eremita (nome scientifico Geronticus…

La specie è oggetto di un importante progetto internazionale di reintroduzione al quale collabora il WWF

Sul davanzale di un balcone sede della Wind Tre, alla periferia sud di Roma, due femmine di Ibis eremita (nome scientifico Geronticus eremita), Hannibal e Smudo, hanno deciso di deporre le proprie uova, esattamente in prossimità di un’area dello stabile aziendale dedicata al relax e al ristoro: un’area che, trovandosi al momento non utilizzata dal personale, che lavora in modalità smart working, è evidentemente piaciuta anche agli Ibis.
L’ibis eremita è una specie in pericolo di estinzione e oggetto di un importante progetto di reintroduzione co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE+ e che coinvolge Austria, Germania e Italia. Giunta la segnalazione alle Guardie venatorie e zoofile del WWF da parte del personale dell’azienda, le stesse hanno proceduto a contattare i referenti europei del progetto di conservazione dell’Ibis (Waldrappteam) e con il loro supporto è stato possibile geolocalizzare gli stessi con esattezza, confermando la loro presenza nella capitale grazie ai trasmettitori GPS di cui sono stati dotati gli uccelli per il loro live tracking. 
Sul posto le Guardie del WWF, operatori esperti per la tutela della fauna selvatica, coordinati da Carlo Aprile e accompagnati da guardie ENPA, hanno verificato la situazione, raccomandando al personale dell’azienda di non avvicinare gli uccelli né di dar loro da mangiare, seguendo le indicazioni degli esperti di Waldrappteam. Questi raccomandano infatti di evitare qualsiasi contatto con gli uccelli e di lasciare le uova dove sono state deposte senza aggiungere altro materiale. Tutto ció al fine di garantire il successo del processo di reintroduzione in natura e promuovere la convivenza con l’essere umano che quest’ultimo sottintende.
Anche se la cova di Hannibal e Smudo non dará i suoi frutti, questo episodio fa luce su un comportamento che non era mai stato osservato nella loro specie. I due uccelli fanno parte di quel piccolo gruppo di Ibis eremita che non torna verso il sito di riproduzione una volta raggiunta la maturità sessuale, ma si dirige in altre direzioni oppure non migra affatto. Questi individui però non avevano mai cercato di riprodursi. Inoltre la sorpresa è doppia perché non solo assistiamo ad un comportamento del tutto nuovo, ma anche al primo tentativo di riproduzione di Ibis eremita in Italia nell’ambito del progetto.
“In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, la bella notizia di ieri rappresenta un segnale di speranza e di ripartenza – ha detto Gianluca Catullo, Responsabile Specie e habitat WWF Italia – un messaggio che la natura ci lancia chiedendoci un maggiore impegno nel proteggere gli ecosistemi naturali e la biodiversità. Proprio oggi il WWF compie 60 anni, 60 anni di impegno per la natura e per le specie minacciate di estinzione come l’Ibis eremita, oggetto di un innovativo progetto che da qualche anno “reinsegna” letteralmente a questi rari uccelli la rotta migratoria. Il WWF ha messo a disposizione l’Oasi di Orbetello come area di sosta invernale”.
“Non possiamo non ricordare – ha detto Carlo Aprile coordinatore Guardie volontarie WWF di Roma -che soli pochi mesi fa a pochi chilometri dalla capitale, un Ibis eremita è stato ritrovato abbattuto a fucilate. Il bracconaggio in Italia rappresenta per gli Ibis, ma anche per tutte le specie protette, una vera e propria minaccia alla conservazione e alla tutela della biodiversità. Per tale ragione continueremo a garantire con lo sforzo di tante volontarie e volontari le nostre attività di vigilanza e di contrasto contro i crimini di natura”.

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