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Orsi in Trentino, oggi il tavolo tecnico al Ministero

Il WWF chiede di ampliare l'areale naturale della specie e agire su prevenzione, comunicazione ed educazione. Basta con speculazioni politiche e soluzioni semplicistiche

Le indicazioni del WWF per la sicurezza di persone e orsi

Sono state chiare le indicazioni sul tema degli orsi in Trentino che il WWF Italia ha portato al tavolo tecnico che si è tenuto oggi, mercoledì 26 aprile, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Un confronto che dovrà avere seguito nelle azioni

Sulla vicenda degli orsi in Trentino il WWF Italia nei giorni scorsi aveva auspicato un ruolo maggiormente proattivo da parte del Ministero dell’Ambiente ed ha quindi accolto in modo positivo la riunione di oggi: ora si tratta di dare seguito al confronto avviatosi e rafforzare la volontà delle istituzioni di lavorare per la sicurezza di persone e orsi.

Lo sconsiderato DDL del Trentino

Spiace constatare, però, che a livello politico, in Trentino, ci si limiti a gettare benzina sul fuoco, alimentando il conflitto, piuttosto che puntare sull’informazione, che è alla base della convivenza, unica soluzione possibile.  Un esempio di questa insensata escalation è lo sconsiderato Disegno di Legge presentato in Consiglio della PAT lo scorso 18 aprile e che se approvato consentirebbe a chiunque fosse in possesso di una licenza di caccia, di sparare a orsi o lupi per i motivi più futili, in violazione di tutte le norme nazionali, europee ed internazionali vigenti. Una proposta più utile ad una campagna elettorale che non alla sicurezza dei cittadini e al futuro degli orsi.  

Servo interventi rivolti alle comunità locali

La questione orso è estremamente complessa e richiede un approccio scientifico e socio culturale che ad oggi è mancato. La possibilità di rimuovere esemplari problematici è un’opzione prevista dal Piano di Conservazione Interregionale dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali (PACOBACE), ma è un’azione da attuare solo in casi estremi, e solo dopo aver analizzato a fondo la dinamica degli eventi.

Lo stesso PACOBACE prevede interventi di comunicazione, formazione ed educazione rivolti alle comunità locali che in larga misura risultano inattuati: cartellonistica specifica e adeguata, cassonetti dei rifiuti anti-orso per impedire l’avvicinamento degli orsi ai centri abitati, attività di educazione ambientale nelle scuole, ma non solo, sono alcune delle misure da mettere in atto. Mancando tali azioni, la conseguenza è che le comunità locali – e più in generale i frequentatori delle montagne del Trentino – risultano impreparate a convivere con gli orsi. Inoltre, risulta inspiegabile e anacronistica l’opposizione a liberalizzare l’utilizzo dello spray al peperoncino, strumento comunemente utilizzato in molti Paesi dove è presente l’orso.

L’orsa Jj4 in una foto di archivio del luglio 2020 quando le è stato messo il radiocollare. ANSA

Alla popolazione di orsi del Trentino deve essere poi data la possibilità di ampliare l’areale attuale in modo naturale, intervenendo su quelle barriere antropiche che, soprattutto nella porzione orientale, ne impediscono o ne rallentano la dispersione, attraverso la realizzazione di quei corridoi ecologici vitali anche per tante altre specie.

La rimozione o lo spostamento di un cospicuo numero di orsi come paventato dalla Provincia Autonoma di Trento non ha alcun fondamento scientifico ed è in contrasto con le normative di tutela attualmente in vigore. È opportuno basare le scelte gestionali sulla base di robusti elementi tecnico scientifici, mettendo da parte posizioni estremiste o demagogiche.

Il lavoro del WWF per la tutela della biodiversità

Il WWF Italia continuerà ad essere in prima linea a tutela della biodiversità e dei grandi carnivori anche sul fronte legale e giudiziario, come confermato dalle decine di azioni legali e giudiziarie promosse nel corso degli ultimi anni dall’ufficio legale che hanno portato, tra l’altro, nel 2021 a bloccare le linee guida approvate dalla Provincia Autonoma di Trento che avrebbero aperto la strada agli abbattimenti degli orsi. Anche con riferimento a JJ4, il WWF ha dato mandato ai suoi legali al fine di valutare quali siano le responsabilità, anche relative a condotte omissive e negligenti, in capo ai soggetti deputati all’adozione delle misure preventive previste dalla normativa nazionale e locale.

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