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Sono tornati gli Ibis eremita a Orbetello

Sono tornati gli ibis eremita ad Orbetello, secondo contingente del progetto promosso da un’associazione austriaca Waldrappen che ha l’obiettivo di reintrodurre la specie, estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni. Partiti in 20, sono arrivati,…

Sono tornati gli ibis eremita ad Orbetello, secondo contingente del progetto promosso da un’associazione austriaca Waldrappen che ha l’obiettivo di reintrodurre la specie, estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni. Partiti in 20, sono arrivati, finora, in 15: gli Ibis hanno così concluso la loro migrazione autunnale. Erano partiti a settembre dal centro Europa alla volta dell’oasi WWF di Orbetello per trascorrere l’inverno. I ricercatori austriaci del Waldrappteam hanno allevato gli Ibis in Austria nell’ambito del programma LIFE+Reason for Hope” cofinanziato dall’Ue, e dei volontari del Parco Natura Viva che hanno supportato in Italia il volo dello stormo. Un primo contingente di giovani, al loro primo volo, era partito la scorsa estate.

Per due individui (gli esemplari sono dotati di rilevatore GPS) è stato probabilmente fatale il repentino cambio di temperatura a nord delle Alpi, mentre gli altri tre risultano tutt’ora dispersi e gli ambientalisti hanno lanciato un appello chiedendo di essere avvertiti in caso di avvistamento. L’ultimo Ibis eremita ad arrivare nell’Oasi del WWF è stato Luigi, un esemplare molto giovane. E’ “atterrato” su una pista dell’aeroporto militare di Brescia-Ghedi perché aveva perso il suo gruppo. Soccorso dal Corpo di Polizia Provinciale di Brescia, è stato ricoverato presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Valpredina (Oasi WWF nelle prealpi bergamasche) e subito raggiunto dai ricercatori del Waldrappteam, che lo hanno trasportato direttamente a Orbetello.

“Gli esemplari giovani hanno bisogno degli adulti che gli insegnino la rotta – afferma Anne Gabriela Schmalstieg del Waldrappteam -. Anche per questo è necessario salvaguardarli dalla caccia illegale e continuare a seguirli. Quando vengono colpiti gli Ibis più esperti, ne fa le spese l’intera popolazione e l’ intero progetto. Come è successo a Hella e Goja, uccisi quest’ anno dai bracconieri”.  La migrazione si ripeterà in senso inverso durante il mese di aprile, grazie al clima (si spera) più mite che permetterà agli uccelli di affrontare con meno rischi il ritorno in Austria.

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