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© Martin Harvey / WWF

Australia

L’Australia è un’isola-continente circondata dall’oceano. La grande distanza dal Vecchio Continente, il fascino dei tropici, la fauna unica, i colori straordinari che vanno dal rosso del deserto, all’azzurro della barriera corallina, fanno di questo immenso territorio un luogo magico.

  • 60mila
    individui è la stima dei koala morti negli incendi del 2019 e 2020.
  • 350000kmq
    è l’estensione del più grande deserto australiano, il Great Victoria Desert
  • 1688
    è l’anno in cui il “primo esploratore” mise piede sulla “Terra Australis”, fu il pirata William Dampier che vi fu abbandonato con il suo mozzo

L’Australia è un’isola-continente circondata dall’oceano. La grande distanza dal Vecchio Continente, il fascino dei tropici, la fauna unica, i colori straordinari che vanno dal rosso del deserto, all’azzurro della barriera corallina, fanno di questo immenso territorio un luogo magico.

Rimasta isolata per milioni di anni, fu colonizzata dalle prime popolazioni umane circa 65.000 anni fa, ma fu con l’arrivo degli “occidentali” che iniziò un profondo processo di cambiamento che ha portato all’estinzione di molte specie che qui si erano evolute in isolamento per milioni di anni.

L’abc

L’immenso continente australiano ospita ambienti di grande valore per la biodiversità come la Grande Barriera Corallina di fronte le coste del Queensland, alla foresta stagionale in cui si alternano stagioni secche e altre in cui si allaga in gran parte, come nel parco Nazionale del Kakadu, alla costa occidentale con il clima mediterraneo fino al grande deserto dell’interno che si estende per 1 milione e 380 mila kmq, ben il 18% dell’intero continente.

Nonostante si collochi la scoperta dell’Australia con l’arrivo del Capitano James Cook nel 1770, i “primi australiani” furono le popolazioni aborigene che giunsero forse già 65.000, attraversando il mare tra gli arcipelaghi che separano l’Australia dall’Asia meridionale. L’arrivo degli “occidentali” segnò il destino non solo di molte specie animali e vegetali, ma anche di queste popolazioni indigene, oggi rimaste con non più di 669.000 individui.

L’Australia è la terra dei canguri, ben 44 specie di questi marsupiali vivono in ambienti che vanno dai deserti, alle foreste di Eucaliptus; alcune specie si sono adattate a vivere sulle rocce e altre sugli alberi. Qui vive anche un altro antico Ordine di Mammiferi, sono i Monotremi, che anziché partorire i cuccioli, depongono le uova in una tana. L’ornitorinco e l’echidna sono tra questi.

Caratteristiche e curiosità

Se il pirata William Dampier fu il primo abitante europeo a sbarcare in Australia, anche se contro la sua volontà, fu con l’arrivo del Capitano James Cook il 29 aprile 1770 che si può fissare la “scoperta” dell’Australia e la sua successiva colonizzazione a partire dal 1786 con la colonia penale a Botany Bay dove sorgerà poi la città di Sidney.

Fu tra 50 e 30 milioni di anni fa che l’Australia si staccò da quello che restava del super-continente Gondwana restando isolata. Questo isolamento ha permesso l’evoluzione di specie molto diverse da quelle del resto del Pianeta, come quelle appartenenti all’Ordine dei Marsupiali. I cuccioli di questi Mammiferi, anziché nascere già formati come nei Mammiferi Placentati, completano lo sviluppo nel marsupio posto sull’addome.

Comprese le specie estinte, in tempi storici sono note circa 150 specie di Marsupiali, dal lupo marsupiale estinto nel 1936 alle attuali 44 specie di canguri.

Le minacce

A causa dei devastanti incendi, che hanno colpito l’Australia nel 2019 e 2020, i più catastrofici nella storia del continente, si stimano siano andati distrutti 12,6 milioni di ettari di foresta primaria e “bush” – la tipica vegetazione dell’interno australiano – oltre ad altre aree, compresi i centri abitati con la distruzione di oltre 3.000 abitazioni.

Le stime del WWF Australia parlano di 1,25 miliardi di animali rimasti uccisi, che salgono a 3  miliardi se si considerano quelli in qualche modo rimasti colpiti dall’effetto del fuoco. Il numero e la dimensione di questi incendi è da collegare al prolungato periodo di siccità dovuto ai cambiamenti climatici.

Tra le altre minacce occorre ricordare la scomparsa delle specie autoctone a causa dell’introduzione di animali e piante estranee ai delicati ecosistemi australiani, un processo che è iniziato con la colonizzazione britannica e proseguito nel tempo.

Cani, gatti, volpi, dromedari, conigli, sono solo alcuni degli “alieni” importati dai coloni e che hanno iniziato a condurre all’estinzione molte specie locali di marsupiali.

Cosa fa il WWF

Il programma di conservazione del WWF in Australia lavora per combattere i cambiamenti climatici, salvaguardare la Penisola di Yorke, dove sono scomparse già 27 specie di mammiferi nativi, tutelare specie minacciate come il koala e altre specie di marsupiali.

L’attività del WWF in molti territori avviene con coinvolgendo le popolazioni locali aborigene come nel programma “Women Rangers” che prevede la formazione di donne ranger in tutta la regione del Kimberley dell’Australia occidentale, perché per migliaia di anni le donne indigene si sono prese cura della loro terra.

La serie di incendi devastanti che sono avvenuti in Australia nel 2019 e 2020 in cui si stima siano bruciati quasi 19 milioni di ettari di territorio, ci ha fatto decidere, come WWF Italia, di aiutare il lavoro del WWF in Australia per attuare il più grande piano di recupero e restauro delle foreste australiane. Un piano che prevede un impegno di 300 milioni di dollari in cinque anni per recuperare, ripopolare e ripristinare la fauna selvatica e l’habitat andato distrutto, anche attraverso la promozione dell’agricoltura sostenibile.

  • Informazioni aggiuntive

Dove si trova: situata agli antipodi rispetto l’Italia, il continente australiano è situato tra Oceano Indiano e Oceano Pacifico.

Estensione: poco più di 7,6 milioni di kmq.

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