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L’Austria non e’ un paese per lontre

Sembra che in Austria ci sia un nuovo nemico: la lontra. Non c’è altra spiegazione alla richiesta di abbattimenti (autorizzati) in deroga alle direttive di protezione della Comunità Europea. Un tempo quasi estinta dai fiumi europei – bastonata…

Sembra che in Austria ci sia un nuovo nemico: la lontra. Non c’è altra spiegazione alla richiesta di abbattimenti (autorizzati) in deroga alle direttive di protezione della Comunità Europea. Un tempo quasi estinta dai fiumi europei – bastonata dai cacciatori di pellicce e messa a rischio dalla distruzione delle zone umide in cui viveva e si riproduceva – la lontra è stata letteralmente “restituita alla vita” dalla dedizione di progetti di conservazione realizzati anche con il sostegno economico dell’Unione Europea. Cacciatrice di pesci e quindi tassello fondamentale delle catene alimentari degli ecosistemi acquatici, oltre che un indicatore della buona salute dei fiumi, questo affascinante e giocoso carnivoro è oggi accusato in Austria, di mangiare troppo pesce selvatico. Una gravissima colpa che ha fatto intervenire le autorità austriache autorizzandone l’abbattimento di 40 individui, probabilmente per dare soddisfazione all’irritazione dei pescatori. Gli abbattimenti non solo intervengono su una popolazione di lontre ancora drammaticamente bassa ma, se condotti, come previsto in questa primavera, potrebbero interferire sulla delicata fase di riproduzione con un effetto a cascata su tutta la popolazione.
Un intervento quello previsto dalle autorità austriache che potrebbe compromettere o comune rallentare l’espansione della specie nei paesi confinanti. Così come da qualche anno sta avvenendo proprio nelle regioni alpine italiane.
Per dare il proprio contributo contro gli abbattimenti è possibile sostenere una petizione online lanciata dal WWF Austria (in tedesco) e dall’IUCN (in inglese).
In Italia la popolazione attuale si attesta intorno ai 500 – 600 individui, tutta concentrata dal lazio in giù.La popolazione meridionale è dinamica e in espansione, grazie anche alle Oasi WWF che la proteggono come Persano (Campania, fiume Sele), Policoro (Basilicata) e Grotte del Bussento (ancora Campania, in provincia di Salerno) con segnali positivi che testimoniano il ritorno nei fiumi di Abruzzo e Molise (Sangro e affluenti). Da qualche anno si assiste, inoltre, al ritorno nelle regioni confinanti con Austria e Slovenia – Trentino e Friuli Venezia Giulia.
 

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