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© WWF-Sweden / Ola Jennersten

Agroecologia

L'agricoltura sostenibile per il WWF

L’agricoltura e la natura sono inseparabilmente legati. L’agricoltura dipende dalla natura e dai servizi ecosistemici, che sostengono il reddito degli agricoltori e il benessere delle persone. Allo stesso tempo, le pratiche agricole insostenibili sono in Europa il primo fattore della perdita di biodiversità e del degrado ambientale (Relazione su “Lo stato della natura nell’Unione europea“) 

Overview

L’agricoltura sostenibile è la chiave per produrre alimenti all’interno della capacità di carico del pianeta, mantenendo i servizi ecosistemici da cui dipende, come suoli fertili ricchi di sostanza organica, disponibilità di acqua pulita e conservazione di habitat e specie, come gli insetti impollinatori. Questi servizi ecosistemici sono essenziali per assicurare quantità e qualità del nostro cibo e sostenere lo sviluppo delle economie rurali e delle comunità locali. 

È necessaria una transizione verso sistemi alimentari e agricoli sostenibili per il benessere delle persone e della natura. 

L’agricoltura sostenibile è la chiave per produrre alimenti all’interno della capacità di carico del pianeta, mantenendo i servizi ecosistemici da cui dipende, come suoli fertili ricchi di sostanza organica, disponibilità di acqua pulita e conservazione di habitat e specie, come gli insetti impollinatori. Questi servizi ecosistemici sono essenziali per assicurare quantità e qualità del nostro cibo e sostenere lo sviluppo delle economie rurali e delle comunità locali. 

Tre principi per la sostenibilità ambientale dell’agricoltura

E’ facile parlare di sostenibilità dell’agricoltura, più difficile tradurla nei fatti in buone pratiche virtuose. La sostenibilità ambientale deve essere sempre connessa alla sostenibilità economica e sociale, ma nel tempo senza la sostenibilità ambientale non è possibile garantire un giusto reddito a tutti gli attori delle filiere agroalimentari. 

Per il WWF l’agricoltura sostenibile deve soddisfare tre principi guida:

Ridare spazio alla natura nelle aziende agricole

E’ fondamentare assicurare all’interno delle aziende agricole una superficie minima per il mantenimento delle infrastrutture verdi (siepi, alberate, alberi secolari isolati o inseriti in piccoli boschi, stagni e piccole zone umide, fasce inerbite, prati stabili, ecc.) che sostengono la biodiversità degli agroecosistemi. Obiettivo dovrebbe essere la presenza di almeno il 10% della Superficie Agricola Totale (SAT) dedicata a questi spazi naturali, come indicato dalla Strategia europea per la Biodiversità 2030.

Ridurre la dipendenza dalla chimica di sintesi 

Sono necessarie politiche che promuovano modelli di produzione che richiedono un minore utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, attraverso la diffusione di pratiche agricole che non richiedono l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e rafforzano la difesa naturale degli agroecosistemi. L’obiettivo indicato dalla Strategia UE “Farm to Fork” è la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi in Europa entro il 2030.

Restaurare e mantenere in equilibrio i cicli di azoto, fosforo, carbonio e acqua

Sono questi i cicli biogeochimici della biosfera da cui dipendono le produzioni agricole e che la stessa agricoltura può alterare.. E’ necessario correre ai ripari attraverso la promozione di buone pratiche agricole in grado di riportare in equilibrio questi cicli bio-geo-chimici, riducendo l’uso della fertilizzazione minerale e chimica, favorendo il ripristino e mantenimento della sostanza organica e della biodiversità nei suoli, con pratiche virtuose come ad esempio le rotazioni delle colture. L’obiettivo indicato dalla Strategia UE “Farm to Fork” è la riduzione del 20% dell’uso dei fertilizzanti chimici in Europa entro il 2030.

​Attività e progetti del WWF per una agricoltura sostenibile

La carta del mulino

Il progetto di Mulino Bianco e WWF per una filiera del grano tenero sostenibile

Stop ai pesticidi

Attività per ridurre la dipendenza dai pesticidi delle produzioni agricole

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