A 50 anni dalla sua nascita in Italia il WWF continua ad essere in prima linea per la tutela del lupo. In questa azione è sostenuto da oltre 140mila persone che hanno sottoscritto la petizione #soslupo e da appassionati come i ballerini di tango che in centinaia oggi hanno animato 10 piazze Italiane per il Flash mob “Balla coi Lupi”. Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Livorno, Venezia, Verona, Lecce e Reggio Calabria indossando la maschera del lupo. Insieme al WWF hanno chiesto di tutelare una specie che è già stata negli anni ’70 sull’orlo dell’estinzione e che oggi rischia di nuovo di essere decimata. Da segnalare anche l’adesione della Siae che ha voluto sostenere la giornata di Balla coi Lupi attraverso un contributo sulle musiche dell’evento.
Purtroppo il nuovo “Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia” proposto dal Ministero dell’Ambiente rende possibile applicare su tutto il territorio nazionale una deroga (prevista dalle Direttive europee, solo a certe condizioni) che consente, su richiesta delle Regioni, l’abbattimenti che potrebbero arrivare fino a 60 lupi ogni anno, con l’obiettivo di ridurre il conflitto con gli allevatori, colpiti dalle predazioni del lupo, ma anche da quelle molto più numerose dei cani randagi e delle specie ibride.
“Cattivo a chi? Non di certo al lupo, ma chi spara ai lupi. La priorità deve essere per tutti la convivenza con il lupo, una specie bandiera della conservazione della Natura nel nostro Paese e nel resto d’Europa. Non si tratta tanto di predisporre un piano “per il lupo” ma di realizzare un patto per il lupo basato sulla sua assoluta salvaguardia senza la possibilità di alcuna deroga: un patto che coinvolga non solo gli ambientalisti che da sempre difendono questa specie bandiera ma anche il mondo agricolo e le istituzioni per salvaguardare una specie simbolo: non trovare una soluzione senza abbattimenti o deroghe sarebbe un arretramento culturale incomprensibile e ingiustificabile”. Lo ha dichiarato la presidente del WWF Donatella Bianchi che ha partecipato al Flash-Mob di Piazza del Campidoglio a Roma.
Nel nostro Paese non ci sono le condizioni per applicare una deroga alla tutela del lupo, considerando che, oggi, tra il 15-20% della popolazione di lupi in Italia viene uccisa dal bracconaggio e per altre cause antropiche. Oltre 300 lupi muoiono ogni anno (quasi uno al giorno) nel nostro Paese, la metà (in media quasi uno ogni 2 giorni) dei quali a causa di un diffuso bracconaggio o per pratiche illegali come l’utilizzo di lacci e bocconi avvelenati.
Il Piano proposto dal Ministero dell’Ambiente prevede molte azioni che vanno nella giusta direzione, individuando obiettivi come un maggior controllo del randagismo canino, la promozione di tecniche e strumenti per la prevenzione dei danni alla zootecnia, una gestione più efficiente dei rimborsi dei danni subiti dagli allevatori, una attività di censimento e ricerca scientifica sul lupo coordinata a livello nazionale. Prima di ipotizzare abbattimenti legali il WWF ritiene essenziale proprio dare attuazione a tutte le azioni contenute nel Piano ministeriale diverse dalla uccisione di questo splendido animale selvatico, destinando a queste azioni le necessarie risorse finanziarie su scala nazionale, in modo che gli oneri della tutela del lupo non siano scaricati solo sulle Regioni.
Il lupo (Canis lupus) è una specie salvata dall’estinzione in Italia nel 1971 grazie alla storica Operazione San Francesco realizzata dal WWF, associazione che nasce nel nostro Paese nel 1966.
Il Flash mob “Balla coi lupi” è organizzato congiuntamente dal WWF Italia e RESTIAMO ANIMALI, trasmissione radio per una società cruelty-free, in onda da Bolzano a Lecce – Taranto attraverso un circuito di radio locali.