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Inquinamento nel casertano, plauso WWF all’azione della Magistratura

“Non ho difficoltà a parlare di un vero e proprio disastro ambientale” dichiara il delegato regionale del WWF Campania Piernazario Antelmi “laddove le accuse che hanno visto l’arresto di Gravante fossero confermate. Un ennesimo scempio che va a…

“Non ho difficoltà a parlare di un vero e proprio disastro ambientale” dichiara il delegato regionale del WWF Campania
Piernazario Antelmi “laddove le accuse che hanno visto l’arresto di Gravante fossero confermate. Un ennesimo scempio che va a sommarsi ai tanti che stanno distruggendo un territorio che per la sua importanza ambientale è tutelato da leggi e convenzioni europee e mondiali.  Il plauso del WWF va all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, ma soprattutto a chi ha avuto il coraggio di opporsi e denunciare quanto stava accadendo”.
Del resto la situazione preoccupante dell’area del corso del Volturno era stata già denunciata dal WWF da molti anni (è stato del 1990 il primo intervento del WWF Caserta sul Volturno con uno specifico dossier) e in particolare dai risultati della campagna nazionale del 2010 “Libera Fiumi”.
“Nel maggio del 2010 con oltre 100 volontari abbiamo censito 105 km di sponde del fiume partendo dalla foce e risalendo fino a Capua” ricorda Giovanni La Magna, coordinatore campano della campagna ”segnalando oltre 70 microdiscariche, di cui almeno 40 con presenza di amianto, 20 scarichi nel fiume e numerosissimi altri fenomeni di illegalità”.
Crimini come questo non solo costituiscono un danno, spesso irreparabile, per l’ambiente naturale e per le specie animali e vegetali che lo popolano, ma anche per la salute dei cittadini che si trovano a dover combattere un battaglia contro un nemico spesso invisibile.
Quello di questi giorni non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto regionale molto preoccupante. Le guardie volontarie dell’Associazione continuano la loro opera di contrasto su tutto il territorio campano con attività di
antibracconaggio e di controllo sui fenomeni di inquinamento del territorio. Dall’abbandono di rifiuti pericolosi, allo scarico abusivo di reflui provenienti da attività industriali e zootecniche, alla cattura e all’abbattimento di numerose specie di fauna protetta, sono solo alcuni esempi dei reati in cui si imbbattono quotidianamente i volontari dell’associazione durante la loro attività.
“Abbiamo lanciato ad inizio ottobre la campagna nazionale del WWF “Stop ai crimini di natura – Da che parte stai?” per sensibilizzare le persone verso questo grave fenomeno che rischia di portare alla scomparsa di numerose specie animali in pochi anni” conclude Piernazario Antelmi “ l’invito che facciamo a  tutti è di aiutare  le centinaia di Ranger, Guardie e volontari del WWF, attivi in Italia e nel mondo, per dotarle di attrezzature tecnologiche, medicine, fuoristrada, gps, camera-traps, binocoli, radiotrasmittenti e altri equipaggiamenti indispensabili a monitorare il territorio per sorprendere bracconieri e trafficanti. Con l’occasione della Campagna abbiamo anche lanciato una petizione per chiedere sanzioni più severe per l’uccisione di animali selvatici e precise garanzie per il mantenimento e il rafforzamento del Corpo Forestale dello Stato.”
Per informarsi e sostenere la campagna del WWF con una donazione libera; diffondere a sua volta le informazioni e sottoscrivere la petizione. Per sostenere la Campagna è attivo anche il numero verde 800.990099.

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