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Parlamento UE vota per la pesca sostenibile

Oggi il Parlamento europeo (PE) a stragrande maggioranza ha votato a favore di una  ambiziosa relazione per la Politica Comune della Pesca 2011-2018 (INI) che comprende una serie di raccomandazioni che individuano le soluzioni di cui c’è più…

Oggi il Parlamento europeo (PE) a stragrande maggioranza ha votato a favore di una  ambiziosa relazione per la Politica Comune della Pesca 2011-2018 (INI) che comprende una serie di raccomandazioni che individuano le soluzioni di cui c’è più bisogno per i problemi creati dalla pesca fuori dell’UE e dalla attuale Politica Comune. Sostenendo la relazione, il Parlamento Europeo non solo supporta una pesca sostenibile, ma manda anche il chiaro segnale che l’Unione Europea è impegnata come leader mondiale nella gestione sostenibile della pesca.
 
Marco Costantini responsabile Mare WWF Italia ha detto  “Il WWF si congratula con il Parlamento Europeo per aver sostenuto l’ambiziosa Relazione che contribuirà alla gestione sostenibile dei nostri oceani. Dopo il recente successo riportato dall’ICCAT( Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell’Atlantico) che non ha aumentato le quote di pesca del tonno rosso, ecco un altro segnale positivo, il mondo sta iniziando a capire che solo una gestione sostenibile delle risorse può garantire vitalità e futuro sia alle risorse stesse che ai settori, anche economici, che ne dipendono.
Ci auguriamo che la relazione sia una chiara indicazione da parte del Parlamento di proporre e sostenere una ambiziosa riforma della pesca nella UE. “

“Inoltre ringraziamo il parlamento Europeo che oggi ha votato a larghissima maggioranza il regolamento salva squali che vietando le deroghe al finning di fatto mette fine alla barbara pratica del taglio delle pinne agli squali, almeno sui pescherecci europei.” Conclude Costantini.
 
Il WWF a livello europeo segue da mesi la riforma della pesca con l’iniziativa online  “Impediamo la bancarotta degli oceani” che ha prodotto 30.000 email inviate ai parlamentari europei e ben 150.000 firme raccolte su una petizione per una riforma ambiziosa e radicale.

In particolare la petizione chiedeva:
– che la pesca venga gestita in maniera coerente, costante e con prospettive di lungo termine, a livello di bacino, per consentire agli stock di ricostituirsi
– che un insieme di regole condivise consentano ai pescatori di prendere ciò che è ragionevole, scientificamente deciso, e soprattutto quando è necessario
– di applicare questi stessi principi a tutte i pescherecci europei ovunque essi operino nel mondo

L’UE è uno dei principali attori nel settore della pesca a livello mondiale. Gli impatti che le sue flotte stanno avendo nelle acque intorno al mondo sono sostanziali, contribuendo al 85% degli stock ittici mondiali che sono eccessivamente pescati.
Gli impatti che la flotta europea della pesca sta avendo in acque al di fuori dell’UE è sostanziale. La flotta esterna dell’UE rappresenta circa il 25% della flotta UE in termini di stazza lorda. La politica esterna europea della pesca in generale ha già e avrà in futuro un effetto enorme sulla pesca a livello mondiale. L’UE deve lavorare per portare pratiche sostenibili e intelligenti  nei suoi negoziati internazionali e bilaterali con i paesi terzi. Una riforma della PCP ambiziosa deve essere in grado di fornire un futuro sicuro per i pesci e i pescatori in Europa e nel resto del mondo.

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