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A Capalbio sventola la bandiera di PELAGOS

Si è tenuta oggi a Capalbio la cerimonia ufficiale per il posizionamento della bandiera del Santuario Pelagos alla foce del fiume Chiarone che segnala nel Mar Tirreno il limite meridionale di quest’area marina protetta a livello internazionale. Nel…

Si è tenuta oggi a Capalbio la cerimonia ufficiale per il posizionamento della bandiera del Santuario Pelagos alla foce del fiume Chiarone che segnala nel Mar Tirreno il limite meridionale di quest’area marina protetta a livello internazionale.
Nel novembre del 2016 il Comune di Capalbio ha aderito alla Carta di Partenariato Pelagos (2001) fra Italia, Francia e Principato di Monaco che impegna le amministrazioni comunali a garantire nella loro area di competenza le particolari misure di protezione dei mammiferi marini (cetacei, balene, delfini) nel cosiddetto Santuario Pelagos (o Santuario dei Cetacei), area di 87.500 kmq del Mar Tirreno settentrionale fra Costa Azzurra, Liguria, Toscana, Corsica e Sardegna.
Capalbio, entrando a far parte dei Comuni italiani firmatari della Carta di Partenariato, ha ricevuto la bandiera del Santuario Pelagos, simbolo dell’impegno preso con l’adesione al programma.
Capalbio è uno dei primi Comuni maremmani ad aver aderito alla Carta di Partenariato Pelagos insieme a Grosseto, Castiglione della Pescaia, Follonica e Scarlino. Dal punto di vista geografico, la particolarità che lo distingue è la presenza sul proprio territorio del fiume Chiarone (o Fosso Chiarone), confine regionale, alla cui foce corrisponde il limite più a sud del Santuario Pelagos nel Mar Tirreno.
L’iniziativa di oggi, che ha visto l’installazione anche di pannelli didattici ed esplicativi, è stata organizzata dal Comune di Capalbio in collaborazione con WWF Italia e la tenuta Terre di Sacra, ed ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Segretariato Permanente dell’Accordo Pelagos.
Alla cerimonia hanno preso parte il Sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, il Vice Sindaco di Grosseto Luca Agresti,  per il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera il Capo Reparto Ambientale Marino – C.V. (CP) Aurelio Caligiore​, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo T.V. (CP) Valerio Berardi, il Direttore Generale WWF Italia Gaetano Benedetto, il Direttore di Terre di Sacra Piergiorgio Santi, una delegazione di ARPAT – Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana e una nutrita rappresentanza dei bambini del territorio che hanno potuto familiarizzare con il mondo dei cetacei.
“La sottoscrizione della Carta di Partenariato Pelagos è stata il frutto di due azioni: la sensibilizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e la volontà di salvaguardare ulteriormente la presenza dei mammiferi marini nello specchio di mare antistante il territorio comunale, contribuendo fattivamente all’implementazione operativa di tutte le misure utili alla conservazione dei mammiferi marini del Santuario  Negli anni questo tratto di costa toscana, di fatto al di fuori di rotte di motonavi e punto cardine più a sud del Santuario, era fuori da questo progetto: adesso anche Capalbio attuerà le buone pratiche per favorire il transito dei cetacei nel nostro mare”. Ha dichiarato il Sindaco di Capalbio Luigi Bellumori che conclude: “È un passo importante, un’occasione per partecipare e contribuire attivamente alla protezione dei mammiferi marini del Santuario Pelagos, consolidando tre punti cardine: la tutela del mare, la valorizzazione del territorio e della biodiversità. La bellezza del nostro mare è un patrimonio che va salvaguardato, anche per dare slancio allo sviluppo di un turismo sostenibile che attrae sempre più persone ed è una risorsa economica rilevante per Capalbio e per l’intera Costa d’Argento”. 
“Il Santuario dei mammiferi marini Pelagos fin dalla sua istituzione uno straordinario presidio di conservazione e convivenza, che va rilanciato e rafforzato con misure di protezione concrete che portino ad un maggiore equilibrio tra le realtà socio economiche e la protezione del mare, di balene, delfini, capodogli e tartarughe, ma anche di habitat preziosi per la ricchezza di biodiversità che ospitano”, ha sottolineato il Direttore generale di WWF Italia Gaetano Benedetto che ha aggiunto: “Oggi il Santuario Pelagos è la più grande area protetta del Mediterraneo: con l’adesione della Spagna all’accordo internazionale su cui diversi governi, fra cui anche quello italiano su impulso del ministro Galletti, stanno lavorando diventerebbe la più grande d’Europa e raddoppierebbe la percentuale di aree tutelate nel Mediterraneo. Per il Santuario e per il suo futuro è fondamentale la collaborazione di tutti ed in particolare degli Enti Locali, che sono a più diretto contatto con le persone e, quindi, possono meglio trasmettere questo enorme valore. La giornata di oggi è un valido esempio di valida collaborazione tra pubblico e privato: una ricetta che deve sempre di più essere adottata dall’Italia per una corretta valorizzazione del nostro patrimonio naturale, storico e culturale”.
Per il direttore di Terre di Sacra Piergiorgio Santi “Il Santuario Pelagos è un nuovo fiore all’occhiello per Capalbio e la sua offerta naturalistica e turistica all’insegna della qualità. È uno stimolo per l’Amministrazione e le Attività turistiche locali ad adoperarsi con ancora maggiore passione a favore dell’opera di preservazione del mare, della spiaggia e del territorio”. L’amore e la cura per il territorio è un principio intrinseco nel DNA della nostra società fin dalla realizzazione della bonifica agraria che, tra i vari interventi, ha visto proprio la sistemazione del fosso Chiarone – conclude Santi –. Così come ospitare la prima oasi del WWF in Italia, cinquanta anni fa, è stata una scelta importante per salvaguardare l’ambiente. Una scelta all’insegna del rispetto per l’ecosistema e della responsabilità verso la comunità, valori condivisi con il Comune di Capalbio e con il WWF, che ci hanno portato a sposare con entusiasmo la causa del Santuario Pelagos”.

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