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L’estate appena trascorsa è stata molto difficile per l’Italia , a tratti drammatica: incendi e siccità hanno prevalso in quasi tutta la Penisola. Fortunatamente però, ad intervallare questi momenti critici ci sono stati alcuni lieti eventi, che ci…

L’estate appena trascorsa è stata molto difficile per l’Italia , a tratti drammatica: incendi e siccità hanno prevalso in quasi tutta la Penisola. Fortunatamente però, ad intervallare questi momenti critici ci sono stati alcuni lieti eventi, che ci hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Le Oasi WWF sono riuscite anche durante i difficili mesi estivi a conservare  ambienti in buona salute, reagendo meglio di altri territori e svolgendo quella funzione di rifugio fondamentale per la salvaguardia della biodiversità in contesti spesso manomessi e degradati.

Come tutte le estati, nell’Oasi di Orti Bottagone, la siccità ha asciugato completamente il canneto del Bottagone mentre invece, la palude degli Orti è stata interessata da una situazione inversa: dopo diversi problemi legati alla siccità e all’ eutrofizzazione avuti nel periodo primaverile, si è registrato un continuo afflusso di acque grazie agli  interventi di ripristino canali e grazie ai costanti venti di scirocco, favorevoli all’ingresso di acque marine. Con acque troppo alte la palude degli Orti diventa inadatta alle piccole specie di limicoli, mentre non ne risentono le specie più grandi. Il fenicottero ha l’abitudine di spostarsi continuamente  su tutto il bacino del Mediterraneo, per questa ragione la sua presenza nell’oasi risulta essere molto altalenante; il numero di individui si è mantenuto mediamente tra i 40 e i 60, anche se finora non sono state osservate nidificazioni.

L’episodio che vi vogliamo raccontare riguarda un giovane fenicottero che dopo esser stato curato al CRUMA (Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici) di Livorno per 20 giorni è stato liberato all’Oasi. Il volatile è guarito perfettamente, ed ora che è perfettamente in grado di volare, gli operatori dell’oasi stanno aspettando di vedere cosa deciderà di fare, se rimanere insieme agli altri 4 fenicotteri stanziali (liberati in Oasi da molti anni, non più in grado di volare), o se spiccare il volo. C’è da dire che l’accoglienza da parte dei “fenicotteri veterani” non è stata delle migliori! Contrariamente ad altre occasioni, il piccolo gruppo, invece di andare incontro al nuovo arrivato hanno iniziato ad allontanarsi anche se con l’arrivo della sera, il giovane è riuscito a raggiungere gli altri e a trascorrere la notte in loro compagnia.

Spostiamoci ora in Valtrigona, dove il lavoro secolare dell’uomo ha creato ampi pascoli, disboscando aree pianeggianti in quota, che oggi sono diventati habitat ricchissimi di vita vegetale e animale. Al momento della nascita dell’Oasi WWF nel 1996, la marmotta non era ancora presente, i primi timidi tentativi di insediamento ci sono stati  nel 2000 seguiti poi dalla formazione di piccole colonie ad alta quota. Quest’estate la marmotta è arrivata nei prati attorno a Malga Agnelezza (1850 m), dove sono stati realizzati gli interventi più consistenti di recupero e miglioramento dei pascoli.

Un’altra buona notizia ci arriva dall’Oasi Guardiaregia – Campochiaro: un giovane cervo che era stato trovato cucciolo e quasi disidratato nei pressi di Villetta Barrea, dopo una lunga fase di recupero seguita dai veterinari del PNALM, ha trovato la sua nuova casa nel grande spazio dell’area faunistica, situata nella parte di Riserva ricadente nel Comune di Campochiaro. L’Oasi in questione è una delle i più grandi e selvagge in gestite dal WWF ed offre spettacolari fenomeni carsici, come il Canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola, le grotte di Pozzo della Neve e Cul di Bove che sono fra i più profondi abissi d’Europa.
 

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