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Marche: il Consiglio di Stato da’ ragione al WWF sulla caccia

Il Consiglio di Stato (con ordinanza del 22/10/2018) ha dato ragione alle associazioni WWF Italia e LAC nel ricorso contro il calendario venatorio 2018/19 della Regione  Marche, ribaltando la precedente decisione del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche che…

Il Consiglio di Stato (con ordinanza del 22/10/2018) ha dato ragione alle associazioni WWF Italia e LAC nel ricorso contro il calendario venatorio 2018/19 della Regione  Marche, ribaltando la precedente decisione del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche che aveva respinto il ricorso originario.
A convincere i giudici di secondo grado sono stati gli argomenti di natura  giuridica  e scientifica degli avvocati Alessio Petretti di Roma e Tommaso Rossi di Ancona. 
Risultato: è vietata la caccia, che era invece  stata autorizzata dalla Regione Marche, nelle aree “Natura 2000” (specie ed habitat  naturali protetti  dall’Unione  europea) e nel mese di febbraio (periodo  delicato  per le specie  migratrici).
Il Consiglio di Stato sottolinea quanto le associazioni di protezione della natura e degli animali denunciano da anni, ossia che “l’assenza, ormai da tempo, di una generale, approfondita, attualizzata, consapevole e generale pianificazione faunistico-venatoria a livello regionale (…)”, ricordando: “(…) la incontestabile natura di patrimonio indisponibile della fauna selvatica, con la conseguente rilevanza di un interesse generale della collettività prevalente su quello dei praticanti l’attività venatoria, sicché è necessario che fino alla decisione nel merito da parte del Tribunale amministrativo regionale detto interesse generale trovi immediata tutela”.
“La decisione del Consiglio di Stato – sottolinea il vicepresidente del WWF Italia, Dante Caserta, ristabilisce principi che dovrebbero essere del tutto ovvi e che, inspiegabilmente, il TAR Marche non aveva colto. La Regione e i cacciatori dovranno ora immediatamente dare seguito a quanto stabilito da parte del massimo organo di giustizia amministrativa. Qualunque violazione di quanto stabilito dal Consiglio di Stato sarà oggetto di specifiche azioni legali contro i contravventori”.

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