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Il ministro Costa risponde alla nostra petizione #plasticfree

“Rendere #plasticfree l’Italia è stato uno dei miei obiettivi prioritari sin dal mio insediamento al ministero dell’Ambiente”. Queste le parole pronunciate oggi dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che è intervenuto in merito all’appello-petizione #BastaPlastica lanciato dall’insegnante Debora Fabietti…

“Rendere #plasticfree l’Italia è stato uno dei miei obiettivi prioritari sin dal mio insediamento al ministero dell’Ambiente”. Queste le parole pronunciate oggi dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che è intervenuto in merito all’appello-petizione #BastaPlastica lanciato dall’insegnante Debora Fabietti e dal WWFitalia. 
“Ho lottato con le unghie per ottenere nella legge di bilancio i fondi per agire sulla produzione degli imballaggi – ha continuato il ministro dell’Ambiente -. Vogliamo estendere il credito di imposta destinato agli imprenditori che usano plastica riciclata, incentivando quelli che faranno un passo in più, riducendo gli imballaggi in plastica. Non è soltanto una battaglia ambientale, ma anche un passo fondamentale per avviare l’economia green”. 
Il ministro ha continuando ricordando come il suo ministero si sia impegnato nella definizione di una proposta normativa chiamata “Salvamare”, con l’obiettivo di contribuire al risanamento degli ecosistemi marini con la collaborazione dei pescatori.
«Signor Ministro siamo felici di averla dalla nostra parte nel percorso #plasticfree, ma proprio per questo ora dobbiamo accelerare – ha risposto la Presidente WWF Italia, Donatella Bianchi – . Lo dobbiamo ai nostri mari e lo dobbiamo alle prossime generazioni che non meritano di pagare per colpe non loro . “Possiamo dire che su questo argomento i cittadini hanno superato le istituzioni: ora tocca ai governi dimostrare che hanno orecchie per sentire e il coraggio per agire».
Le 550 mila persone che hanno sottoscritto la petizione del WWF chiedono al governo italiano di sollecitare il Consiglio dei Ministri europei e la Commissione Europea a intraprendere velocemente gli ultimi passaggi formali perché finalmente sia realtà la Direttiva, votata ieri a stragrande maggioranza dal Parlamento europeo, che chiede a tutti gli Stati membri di vietare i prodotti di plastica monouso (tra cui posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti e bevande), scongiurando un danno ambientale su scala europea di 22 miliardi di euro  e ottenendo risparmi per i consumatori per 6,5 miliardi di euro entro il 2030.
Chiediamo che si Introduca nel nostro Paese di una cauzione sugli imballaggi monouso favorendo  il loro riciclaggio, diminuendo così i rifiuti, con l’obiettivo del 100% di imballaggi in plastica riciclabili o riutilizzabili entro il 2030.
Si preveda una etichetta chiara che indichi i prodotti “usa e getta”. Che siano messe fuori produzione le microplastiche da tutti i prodotti (a cominciare dai detergenti) entro il 2025, e che sia finanziato il censimento degli attrezzi da pesca “fantasma“, cioè dispersi in mare, il loro recupero e il corretto smaltimento in adeguate strutture portuali.

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