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Sicilia, l’isola delle tartarughe marine

Boom di nidi di tartaruga marina in Sicilia. Tra ieri notte e stamattina altre due nidificazioni sono state individuate e messe in sicurezza dal WWF a Maganuco, provincia di Ragusa, e a Isola delle Correnti, Portopalo, Siracusa. Il…

Boom di nidi di tartaruga marina in Sicilia. Tra ieri notte e stamattina altre due nidificazioni sono state individuate e messe in sicurezza dal WWF a Maganuco, provincia di Ragusa, e a Isola delle Correnti, Portopalo, Siracusa.

Il nido ragusano è arrivato grazie alla segnalazione dell’operatore Giuseppe Arena (che aveva segnalato l’anno scorso il nido di Marina di Modica) che ha riconosciuto le tracce mentre era intento nelle operazioni di pulizia della spiaggia e ha avvertito il WWF. Giunta sul posto, l’operatrice Life Euroturtles e volontaria WWF Oleana Prato ha confermato la presenza delle uova, ha traslocato il nido di qualche metro per allontanarlo in sicurezza  dalla linea di costa e ha avvertito Capitaneria e ripartizione faunistica di Ragusa. Nelle vicinanze è presente anche il nido di Marina di Modica.
Il nido di Isola delle correnti lo si deve grazie al monitoraggio delle spiagge di Marzia e Giada (9 anni, socia WWF), madre e figlia che hanno scoperto con grande sorpresa nel corso delle loro camminate mattutine sulla battigia le inconfondibili tracce lasciate da mamma tartaruga in escursione (simili ad un mezzo cingolato) e hanno avvertito il WWF.

Questi straordinari risultati si devono anche grazie all’ottimo lavoro di sensibilizzazione e informazione svolto dal WWF negli ultimi anni  in Sicilia: grazie all’impegno dei volontari , sostenuto anche grazie al progetto europeo Life Euroturtles, si è creato un vero e proprio network  che coinvolge attivamente cittadini residenti , turisti, operatori balneari e Capitanerie di Porto. Le segnalazioni giunte alle capitanerie vengono poi girate al WWF che giunge con tempestività sul posto. Gli operatori balneari sono oggi ottimi alleati: hanno capito che un nido è un vanto per il lido, non un impedimento, perché attrae turisti curiosi, mentre fino a qualche anno fa c’era chi temeva che le spiagge scelte dalle tartarughe  venissero chiuse alla fruizione del pubblico.

In mattinata è arrivata anche la notizia di una Chelonia mydas, la rara tartaruga verde, molto meno frequente in Mediterraneo rispetto alla Caretta caretta, rinvenuta dai pescatori della Nereide nel Golfo di Taranto e consegnata agli operatori del WWF. Ora si trova in una delle vasche del Centro Recupero di Policoro  in attesa di esami diagnostici approfonditi.  

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