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Policoro, tornano in mare due tartarughe marine

Prosegue l’attività del WWF di monitoraggio nel Mediterraneo   Questa mattina sono tornati in mare due individui di Caretta caretta: termina così la  degenza grazie alle cure del Centro Recupero Tartarughe Marine WWF di Policoro. Lady Bug e Gianna Sula…

Prosegue l’attività del WWF di monitoraggio nel Mediterraneo  

Questa mattina sono tornati in mare due individui di Caretta caretta: termina così la  degenza grazie alle cure del Centro Recupero Tartarughe Marine WWF di Policoro. Lady Bug e Gianna Sula sono le due femmine adulte rilasciate nelle acque policoresi con un evento ristretto per le disposizioni anti COVID, come da DPCM. La liberazione è stata però condivisa, e ancora visibile, sui  canali social del Centro QUI >>  permettendo così ai followers di godere di questo momento unico ed emozionante. L’evento di liberazione in natura di questi due individui acquisisce una maggiore importanza grazie all’applicazione di due TAG satellitari che permetteranno da oggi  ai nostri ricercatori di rilevare dati per lo studio delle dinamiche di popolazione delle specie e registrare così maggiori informazioni su questo magnifico rettile preistorico. 
La Tartaruga “Lady Bug”, di 60 cm di carapace e 23 Kg di peso, è stata recuperata da un pescatore dilettante a Scanzano Jonico (MT), con il corpo avvolto da una lunga lenza con numerosi ami. Grazie al tempestivo intervento degli operatori WWF, dopo un mese di riabilitazione è pronta a tornare in mare. La Tartaruga “Gianna-Sula”, di 65 cm di carapace e oltre 29 Kg di peso, è stata recuperata il 15 Luglio dopo una settimana di ricerche in mare. Infatti, avvistata nelle acque di Mar Piccolo (TA) dagli uomini della Marina Militare, la Caretta presentava una grossa ferita alla testa, complice un trauma da corpo contundente; vani erano stati i tentativi di recupero. Grazie all’intervento di un mitilicoltore che ha salvato l’animale, dopo due mesi e mezzo di cure, è pronta a tornare in mare

Progetto satellite

Alle due tartarughe sono stati applicati due TAG satellitari che permetteranno ai ricercatori di rilevare dati per lo studio delle dinamiche di popolazione delle specie e registrare così maggiori informazioni su questi straordinari viaggiatori dei mari. Questi TAG sono parte del Progetto SAT-CAL, avviato a gennaio con la tartaruga Erasmus e portato avanti grazie al lavoro del Prof. Casale e la Dott.ssa Cerritelli di UNIPI, il CRTM Brancaleone e UNICAL con il Prof. Mingozzi. Il WWF Italia ha aderito al progetto consapevole dell’importanza di questa attività di ricerca scientifica che si affianca al lavoro in corso da più di 20 anni  per la salvaguardia delle tartarughe marine attraverso l’attività dei centri di recupero ed il monitoraggio estivo delle spiagge per la ricerca e la tutela dei nidi che quest’estate ha consentito di mettere in sicurezza circa 100 nidi.

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