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Lupo, WolfAlps è progetto di qualità e dai grandi numeri

Il Progetto Europeo WolfAlps mira a migliorare la coesistenza tra lupo e attività umane Le dichiarazioni rilasciate da Presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie, Mauro Deidier, lo scorso 25 gennaio, in merito al progetto…

Il Progetto Europeo WolfAlps mira a migliorare la coesistenza tra lupo e attività umane

Le dichiarazioni rilasciate da Presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie, Mauro Deidier, lo scorso 25 gennaio, in merito al progetto WolfAlps sono fuori luogo. D’accordo con quanto già espresso dal Direttore dell’Ente di gestione Aree protette Alpi Marittime, Giuseppe Canavese, in risposta alle dichiarazioni del Presidente Mauro Deidier, riteniamo opportuno ricordare che il lupo è specie protetta – ormai cosa nota non solo fra i tecnici ma anche dal grande pubblico. Senza entrare nel merito di quanto già spiega Canavese in modo chiaro sulle modalità di finanziamento dell’Unione Europea, vogliamo sottolineare l’importanza dell’attività scientifica per la tutela e salvaguardia delle Alpi. 
 
I progetti come LIFE WolfAlps EU sono alla base dei vari Piani che non solo tutelano le vallate alpine ma mirano ad un loro miglioramento qualitativo, sia dal punto di vista ambientale che economico. A riguardo è importante avere il focus sui reali obiettivi che porteranno ad un miglioramento della qualità della vita nelle zone montane per le diverse attività.
Secondo il WWF, inoltre è inopportuno e non rispondente a verità dichiarare che gli incaricati all’informazione scolastica sul tema lupo effettuino un “lavaggio del cervello degli scolari”: proprio adesso che la pandemia ci mostra l’importanza di una maggiore conoscenza della natura e dei suoi funzionamenti, inclusi i predatori quali elementi essenziali di ecosistemi in salute. 
 
LIFE WOLFALPS EU è un progetto europeo dai grandi numeri. I partner sono 19, i supporter 108 e tra questi i Ministeri di Italia, Francia, Slovenia e Austria, Regioni italiane, Parchi italiani ed europei, Associazioni agricole, ambientaliste e venatorie, Comprensori Alpini e Ambiti Territoriali di Caccia, Aziende Faunistiche, Università. Il monitoraggio della specie, indispensabile per ogni progetto di gestione, impegna solo in Piemonte più di 70 Enti e Istituzione e ben 400 operatori, tra cui molti volontari. Molte Istituzioni ed Associazioni hanno creduto e credono in questo progetto e nei suoi obbiettivi, che mirano a rendere fattibile la convivenza tra uomo e predatore. Il WWF è inoltre attivo per ridurre la mortalità accidentale della specie in aree dense di infrastrutture come la Val di Susa.

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