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E’ deludente la legge europea sul clima

Concordato un obiettivo netto del 55% – molto al di sotto delle indicazioni della scienza e della posizione del Parlamento  Solo due mesi prima che il pacchetto clima-energia 2030 dell’UE “Fit for 55%” (pronti per il 55%) sia…

Concordato un obiettivo netto del 55% – molto al di sotto delle indicazioni della scienza e della posizione del Parlamento 

Solo due mesi prima che il pacchetto clima-energia 2030 dell’UE “Fit for 55%” (pronti per il 55%) sia varato, e con i leader che si riuniscono per il vertice sul Clima del presidente degli Stati Uniti Biden domani e dopodomani, l’UE si presenterà avendo appena concordato una legge sul clima deludente, che non farà abbastanza per combattere la crisi planetaria. 
 
L’accordo finale contiene un obiettivo climatico per il 2030 di almeno il 55% di emissioni nette come da indicazioni del Consiglio europeo del dicembre 2020 – molto al di sotto dell’obiettivo del 65% che scaturisce dalle indicazioni della comunità scientifica, e di quello del 60% indicato dal Parlamento europeo. 
Il Parlamento è riuscito a definire una quantità fissa di assorbimenti naturali della CO2 da considerare per il raggiungimento dell’obiettivo. Quindi, la riduzione complessiva reale delle emissioni sarebbe del 52,8% entro il 2030.  In compenso, la legge sul clima dell’UE istituisce un Comitato Consultivo Scientifico Europeo sul Cambiamento Climatico, i cui membri sono nominati dai paesi dell’UE attraverso il Board dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Il comitato esaminerà le politiche europee e controllerà che siano coerenti con gli obiettivi climatici. 
 
Nonostante ciò, il Parlamento europeo non è riuscito a spuntarla su molte delle sue richieste chiave, tra cui la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, la garanzia di accesso alla giustizia negli Stati membri dell’UE in linea con la Convenzione di Aarhus, e la richiesta a tutti gli Stati membri di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. 
 
“L’obiettivo di riduzione delle emissioni UE è ancora troppo modesto per rappresentare quella spinta alla decarbonizzazione che serve al clima e anche all’economia europea –ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia– Si seguono ancora i tempi troppo lunghi della politica, non le indicazioni della comunità scientifica. Visto che si parla di ‘almeno’ il 55% di riduzione, va considerato davvero un obiettivo di minima. Positivo che si sia dato il via a un Comitato scientifico per la valutazione indipendente delle politiche europee. L’Agenzia europea dell’ambiente deve ora garantire che l’organismo rimanga politicamente indipendente, e che i suoi membri siano nominati solo sulla base delle loro competenze”. 
 
Per il WWF, l’Italia deve subito,
oggi stesso, avviare la modifica del Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) e della stessa Strategia a Lungo Termine: il PNIEC italiano non è adeguato per il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei, non dà una spinta adeguata alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, mentre prevede molto gas, un combustibile fossile di cui dovremo presto liberarci; anche la Strategia a Lungo Termine non fornisce indicazioni adeguate sul percorso di decarbonizzazione da seguire che, come dimostra tutto il processo internazionale, è in fase di forte accelerazione. 

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