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Avvistamenti nelle Oasi

Avvistamenti eccezionali in questo periodo nelle oasi del WWF. Sicuramente quello più sorprendente riguarda l’avvistamento di 5 lontre nell’oasi di Persano, sul fiume Sele, in Campania.. Un fatto sicuramente inconsueto e a quanto si sappia, unico per l’Italia.…

Avvistamenti eccezionali in questo periodo nelle oasi del WWF.
Sicuramente quello più sorprendente riguarda l’avvistamento di 5 lontre nell’oasi di Persano, sul fiume Sele, in Campania.. Un fatto sicuramente inconsueto e a quanto si sappia, unico per l’Italia. Le osservazioni sono cominciate alle prime luci dell’alba, verso le 6,45 quando tre fotografi ospiti dell’Oasi hanno fotografato tre esemplari. L’avvistamento di due – anche tre – lontre insieme era già accaduto nei giorni precedenti e sempre in uno specchio d’acqua poco profondo (non più di un metro),  circondato dal canneto. L’evento inaspettato delle 5 lontre è accaduto qualche ora dopo, verso le 11,15, quando gli stessi fotografi immortalano gli esemplari a breve distanza una dall’altra. L’evento, davvero eccezionale, conferma l’importanza dell’Oasi di Persano per questa specie.
 
Per molto tempo, le oasi del WWF sono state le uniche aree protette ad ospitare gli ultimi nuclei di lontra sopravvissuti in Italia. Con le Oasi di Vulci, Burano, Persano, Lago di San Giuliano, Gole di Felitto, Grotte del Bussento, Bosco Pantano di Policoro, si è dato rifugio ad una buona parte della popolazione presente nel nostro paese. Un contributo che è servito a mantenere questa popolazione che ha abbandonato alcune aree (come quelle dell’Italia centro-settenrionale) e si è concentrata in quella centro-meridionale dove ancora le oasi del WWF svolgono un importante funzione: oltre Persano, le Grotte del Bussento e Policoro si sono aggiunte il lago di Conza e le Cascate del Verde. Inoltre nella Riserva di Penne è stato realizzato un Centro Lontra, sia didattico che di riproduzione.

Cambiando area, a Grignano, nell’Area marina protetta di Miramare,  sono state osservate ben 14 strolaghe mezzane (Gavia arctia), il numero più alto dal 2010, risultando uno degli stormi più consistenti  per la zona di Trieste. La bora rende spesso proficua l’osservazione nella baia di Grignano, riparata dal vento: lo stesso giorno erano infatti presenti anche 130  marangoni dal ciuffo (Phalcrocorax aristotelis), uno svasso collorosso (Podiceps grisegena) ed uno svasso piccolo (Podiceps nigricollis). Tutte specie molto interessanti e non frequenti.
Sono tornati gli ibis eremita nella Riserva naturale della Laguna di Orbetello. Tappa meridionale del loro viaggio “didattico” di migrazione, parte fondamentale del  progetto promosso da un’associazione austriaca Waldrappen che ha l’obiettivo di reintrodurre la specie  estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni. Il ruolo dell’Oasi, che accoglie questi uccelli durante l’inverno, è fondamentale. Alcuni esemplari hanno fatto sosta anche nella Riserva naturale degli orti Bottagone, a Piombino, in Toscana.
In questi giorni hanno sostato nella Riserva naturale delle Cesine, in Salento, ben 6 aquile minori, in migrazione, visto che l’Italia è terra di passaggio per questa piccola ma splendida aquila.
Nell’Oasi di Alviano, sul fiume Tevere in Umbria, si è fatto di nuovo ammirare – e fotografare – uno splendido esemplare di gatto selvatico. Il quale si fa ammirare lungo le rive, mentre guada uno specchio d’acqua o tra la vegetazione. Continuano le riprese notturne del lupo nell’Oasi di Monte Sant’Elia, in Puglia.

Questi alcuni degli avvistamenti di questi giorni. Con l’evento eccezionale delle lontre. Ma lo spettacolo della natura nelle oasi è quotidiano. Anche d’inverno. Anzi, proprio in questo periodo si possono ammirare migliaia e migliaia di uccelli che svernano nelle aree umide; si possono osservare le tracce dei mammiferi sulla neve; si può assistere al cambiamento di colori e alle fioriture invernali. Venite nelle Oasi del WWF.

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